lunedì 29 luglio 2024

La storia delle fiere del fumetto

 

Le fiere del fumetto sono eventi annuali dedicati al mondo dei fumetti che vengono organizzate in tutto il mondo. Ad ogni edizione attirano sempre più visitatori e sono ormai appuntamenti imperdibili per tutti gli appassionati. Scopriamo più nel dettaglio cosa sono le fiere dei comics, come sono nate, come si sono diffuse e cosa offrono oggi agli avventori.

Cosa sono le fiere del fumetto

Iniziamo definendo in modo più preciso cos’è una fiera del fumetto. All’estero, in particolare negli Stati Uniti, le fiere del fumetto sono chiamate “comicon”, abbreviazione di “comic book convention”: si tratta, infatti, di eventi dedicati ai comics che hanno generalmente cadenza annuale e che vengono organizzati in grandi spazi per favorire l’incontro tra creatori e venditori di fumetti e il loro pubblico.

Questi eventi di solito durano qualche giorno e prevedono l’allestimento di vari stand da parte di editori e distributori che possono così sponsorizzare i propri prodotti, ossia tutti i tipi di fumetto e poi il merchandising a loro legato, come ad esempio le action figures dei personaggi e altri gadgets di varia natura. In molti casi vengono organizzate delle vere e proprie mostre mercato, dove si vendono fumetti rari, versioni speciali, edizioni celebrative prodotte proprio in occasione della fiera, oppure anteprime di fumetti di prossima uscita.

Le attività alle fiere dei fumetti

Oltre a quella meramente commerciale, durante queste conventions sono previste diverse altre attività, come ad esempio:

  • Attività ludiche: alcune aree della fiera sono dedicate a giochi e videogiochi ed è possibile anche giocare a giochi da tavolo;
  • Gara dei cosplay: molti appassionati si divertono a fare i cosplayer, ossia si travestono indossando i costumi dei loro personaggi preferiti di fumetti, manga, cartoni animati, film o serie tv, per partecipare a una vera e propria gara. Alla chiusura della fiera, verrà premiato il miglior costume, oppure la migliore interpretazione del personaggio;
  • Incontri con fumettisti e altri ospiti speciali: durante le fiere i fan possono incontrare gli autori e i disegnatori di fumetti e ricevere autografi o disegni fatti sul momento. Vengono poi organizzate presentazioni di nuove uscite, dibattiti e anche esibizioni di personalità legate al mondo dei fumetti o a quello di cartoni animati e serie tv.

 

Fiera del fumetto: la storia

Quando sono nate le fiere del fumetto? Sebbene possano sembrare delle invenzioni recenti, in realtà esistono da diversi decenni. Il primo evento dedicato ai fumetti fu il New York Comic Con, organizzato nel 1964 nella Grande Mela; a Detroit, invece, dal 1965 al 1978 si svolse la Detroit Triple Fan Fair e l’Academy Con dal 1965 al 1967. Il primo grande festival del fumetto, però, è stato il Salone Internazionale dei Comics, organizzato in Italia, più precisamente a Bordighera, nel 1965. Dal 1966 al 1992 si è poi tenuto a Lucca, mentre dal 1995 al 2005 a Roma: in entrambe queste città sono poi nati il Lucca Comics e il Romics, manifestazioni che si tengono tuttora.

Questi primi saloni dedicati al fumetto nacquero in un periodo in cui il fumetto, da genere minore quale era stato considerato fino ad allora, iniziò a diffondersi maggiormente e a conquistare così anche l’interesse di critici, giornalisti e studiosi. Furono proprio queste figure a organizzare a partecipare a questi primi eventi dedicati ai fumetti. Bisogna puntualizzare, però, che inizialmente questi eventi non erano delle fiere, ma degli incontri di un solo giorno in un piccolo spazio locale tra appassionati di fumetti con qualche esponente del settore, senza scopo di lucro. In seguito, queste conventions iniziarono ad avere successo e così si espansero, fino a durare più giorni e a occupare luoghi più vasti per ospitare anche l’attività commerciale che conosciamo oggi. Inoltre, in origine queste manifestazioni erano dedicate esclusivamente ai fumetti: come anticipato, le fiere di oggi, invece, comprendono anche altri settori, come cartoni animati e anime, giochi (giocattoli, giochi da tavolo, giochi di carte collezionabili etc.) e videogames, oltre a romanzi fantasy, cinema, serie tv e intrattenimento in generale.

 

Le più importanti fiere del fumetto nel mondo

Nel mondo sono davvero tantissime le fiere del fumetto che si svolgono ogni anno. Tra le più famose ricordiamo:

  • San Diego Comic-Con International: nata nel 1970 e nota anche solo come Comicon o San Diego Comicon, è una delle fiere del fumetto più importanti in assoluto. Si svolge ogni anno in estate per quattro giorni al San Diego Convention Center, in California.

  • Comiket: nota anche come Comic Market, è probabilmente la fiera dei fumetti più grande al mondo. Si tiene due volte all’anno a Tokyo e dura due o tre giorni. I disegnatori esordienti sfruttano questa occasione per farsi conoscere, mentre gli appassionati possono trovare tanti fumetti e gadget rari e preziosi.

  • Festival international de la bande dessinée d’Angoulême: è una delle più grandi fiere del fumetto d’Europa e del mondo e dal 1974 si tiene ogni anno a gennaio ad Angoulême, in Francia. Oltre agli stand, questa manifestazione prevede anche mostre, conferenze e spettacoli.

 

Le più famose fiere del fumetto in Italia

Anche nel nostro Paese le fiere dei fumetti sono veramente tante e ogni anno si aggiungono nuovi eventi dedicati a questo settore. Tra le fiere più note e frequentate ci sono certamente queste:
  • Lucca Comics & Games: è considerata la fiera del fumetto più importante in Italia e in Europa, oltre che la seconda al mondo, dopo il Comiket. Dal 1965 si svolge a Lucca, in Toscana, ogni anno tra fine ottobre e inizio novembre e, oltre che ai fumetti, è dedicata anche al mondo dell’animazione in generale, dei giochi, dei videogiochi e del fantasy.

  • Romics: è una fiera che si svolge nella Capitale, alla fiera di Roma, dal 2001 in genere a ottobre. È dedicata non solo ai fumetti, ma anche all’animazione, ai videogiochi, al cinema e all’intrattenimento;

  • Napoli Comicon: si svolge nella città partenopea dal 1998 di solito in primavera, dura 4 giorni ed è dedicato al mondo del fumetto, dell’intrattenimento e della cultura pop in generale.

lunedì 22 luglio 2024

La storia dell’iconica automobile KITT della serie TV Supercar

 

Supercar” è il titolo di una celeberrima serie TV degli anni Ottanta: prodotta, nello specifico, tra il 1982 e il 1986, si tratta di un telefilm di azione e fantascienza del quale è stato poi prodotto un sequel dal 2008 al 2009 intitolato “Knight Rider”.

In “Supercar” la trama racconta di un poliziotto di nome Michael Arthur Long che viene salvato dalle industrie Knight: è in fin di vita ma riesce a sopravvivere e poi, con una plastica facciale e un lungo e duro addestramento, decide di intraprendere un nuovo percorso. Si trasforma quindi in Michael Knight, interpretato dall’attore David Hasselhoff, e diventa un tutore della legge che combatte contro il crimine. Oltre a lui, l’altra grande protagonista di “Supercar” è KITT, un’automobile praticamente indistruttibile e del tutto automatizzata che può persino parlare, perché è controllata da una moderna intelligenza artificiale. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa automobile diventata ormai un cult.

Come è stata costruita la macchina KITT di Supercar

Il nome di KITT in “Supercar” è un acronimo e significa “Knight Industries Two Thousand”, che è poi diventato “Knight Industries Three Thousand” nel sequel. Nella prima serie il modello base di automobile utilizzato per costruire KITT era una Pontiac Firebird Trans Am, mentre nella seconda serie si trattava di una Shelby Mustang GT500 KR.

Questi modelli sono poi stati modificati per trasformare KITT nell’automobile ipertecnologica del telefilm: nella parte anteriore, ad esempio, è stato montato uno scanner rosso, da un’idea ripresa da Battlestar Galactica. Nelle ultime stagioni, inoltre, il cruscotto è stato modificato e il muso è stato allungato.

I dispositivi tecnologici di KITT

Come anticipato, nel telefilm “Supercar” KITT è un’automobile futuristica dotata delle più avanzate tecnologie. Ecco quali sono le principali:
  • Computer: l’automobile è guidata da un’intelligenza artificiale che la rende quasi un essere pensante, in grado persino a esprimere sentimenti e stati d’animo. Il computer può anche calcolare il percorso migliore da fare per raggiungere una determinata destinazione, accedere ai database americani per ottenere informazioni, entrare nei circuiti delle telecamere di videosorveglianza per catturare immagini, ed emettere microonde per disturbare i motori dei veicoli dei nemici;
  • Sintetizzatore vocale: questo strumento consente a KITT di parlare con il suo conducente;
  • Scanner: è una striscia di led rossi sulla parte anteriore della macchina che, attraverso dei particolari sensori, riesce ad analizzare tutto ciò che c’è nei paraggi;
  • Turbo Boost: con un paio di propulsori a razzo montati dietro le gomme anteriori, la macchina è in grado di saltare in avanti di diversi metri, per superare altri veicoli o vari ostacoli e anche per procedere in acqua, come un mezzo anfibio, senza affondare;
  • Carrozzeria: è completamente nera ed è molto resistente a qualsiasi urto o colpo ricevuto;
  • Supervelocità: questa caratteristica, introdotta solo alla quarta stagione, consente all’automobile di raggiungere elevate velocità (fino a 480 km/h). Altre migliorie aggiunte in questa fase sono una maggiore aerodinamicità e un migliore sistema di frenata;
  • Altre tecnologie: KITT è in grado di analizzare la composizione chimica degli oggetti e di avvertire la presenza di esplosivi nei dintorni. Infine, a partire dalla quarta stagione, con un nuovo dispositivo attivabile con un tasto è in grado di trasformarsi in pochi secondi da una coupé a una cabriolet.
Nella versione di KITT del sequel del 2008 sono state aggiunte alcune funzioni, ad esempio la nanotecnologia, che consente alla vettura di cambiare colore e di trasformarsi in auto simili, oppure la Attack Mode, un dispositivo che le consente di aumentare la velocità e di utilizzare contemporaneamente diversi dispositivi speciali.

Il motore di KITT

Nel telefilm “Supercar” KITT è un’automobile che utilizza un motore prodotto dalle Knight Industries con una trasmissione a 8 velocità controllata da un computer. La vettura funziona con qualsiasi liquido combustibile, compresa la benzina: tuttavia, in realtà si tratta di un’auto con propulsione a idrogeno, dunque gli altri liquidi ne diminuiscono la potenza.

KITT dispone, inoltre, di queste cinque modalità di guida:
  • Normal Cruise: è la modalità normale, ossia quella che prevede la presenza di Michael alla guida;
  • Auto cruise: è una sorta di pilota automatico, grazie al quale KITT prende il controllo dell’auto e si guida da sola, usufruendo anche di un sofisticato sistema che le permette di evitare le collisioni;
  • Pursuit: è una modalità che combina le prime due, ossia Michael guida il veicolo, ma KITT può intervenire, ad esempio, in caso di emergenza, soprattutto quando è al massimo delle sue prestazioni e al massimo della velocità;
  • Silent mode: con questa modalità, KITT è in grado di ridurre il rumore del suo motore, a discapito della potenza;
  • Ski-mode: con questa funzione, KITT può procedere su due ruote, inclinandosi a destra o a sinistra.

La fortuna di KITT negli anni

La macchina del telefilm “Supercar” è diventata una vera e propria icona. Tutte le automobili utilizzate per le riprese sono state in seguito demolite, ma negli anni molti fan della famosa serie tv hanno costruito delle repliche dell’automobile, identiche sia negli interni che negli esterni. In seguito, sono state costruite anche alcune repliche ufficiali, delle quali due sono state vendute all’attore David Hasselhoff. Una di queste oggi è esposta nel museo Keswick Cars of the Stars in Inghilterra.

KITT è stata poi riprodotta anche in modellini in scala dedicati ai collezionisti. Se anche tu vuoi costruire il modellino della mitica vettura, allora non perderti “Costruirsci Supercar K.I.T.T. (ed.2023) – De Agostini – Universal”: si tratta di una replica perfetta in scala 1:8, dotata di ogni minimo particolare, un modello da costruire davvero imperdibile per tutti gli appassionati di modellismo e dell’iconica serie tv degli anni Ottanta! Ordina le uscite su Primaedicola.it e ritirale nell’edicola convenzioanta più vicina a te!

lunedì 15 luglio 2024

Gli sport all’aperto da praticare in estate

 


La bella stagione è il periodo perfetto per praticare sport all’aperto e beneficiare anche del contatto con la natura. Sono davvero tante le attività all’esterno che si possono fare individualmente o in gruppo per tornare in forma ma anche per divertirsi e rilassarsi con gli amici. Vediamo quali sono e come svolgerle al meglio.

Sport all’aria aperta: da dove partire

Praticare sport all’aria aperta è un ottimo modo per mantenersi in forma ma bisogna considerare alcuni fattori per far sì che l’attività svolta sia davvero salutare. Ecco quali sono:
  • Scegliere l’attività sportiva all’aperto più adatta alle proprie condizioni di salute, senza sovraccaricare il proprio fisico con esercizi che potrebbero risultare dannosi o controproducenti;
  • Evitare le ore più calde della giornata e quindi allenarsi solo nelle prime ore del mattino, oppure nel tardo pomeriggio-sera;
  • Portare sempre con sé una borraccia d’acqua per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione ed evitare di rimanere disidratati;
  • Applicare sulla pelle la crema solare e portarla con sé per spalmarla più volte durante la sessione di allenamento, per proteggere la pelle ed evitare i danni provocati dall’esposizione ai raggi UV.

I benefici dello sport all’aria aperta

Le attività sportive all’aperto comportano numerosi benefici che si possono riassumere così:
  • Si fa attività fisica e ci si mantiene in forma anche durante l’estate quando, con le vacanze, si tende a essere meno attenti alla dieta;
  • Si sta a contatto con la natura, in un ambiente aperto e ventilato che contribuisce anche al benessere psicologico e al buon umore;
  • Allenarsi all’aperto consente di assorbire la vitamina D dalla luce solare, una sostanza fondamentale per il nostro organismo;
  • Lo sport all’aperto favorisce l’ossigenazione muscolare;
  • Le attività all’aperto di gruppo favoriscono le interazioni sociali.

Sport da fare all’aperto: quali sono

Vediamo ora quali sono gli sport all’aperto da praticare in estate, da soli o in compagnia.

Jogging

La corsa o jogging è l’attività sportiva all’aperto più diffusa, anche perché si può fare praticamente ovunque e non richiede l’utilizzo di una particolare attrezzatura, se non una semplice tuta e delle scarpe da running. Se si vuole praticare jogging come sport estivo, però, occorre scegliere un luogo fresco e ventilato, lontano dall’inquinamento cittadino, come ad esempio un parco o la spiaggia.

Trekking e camminata

Chi non vuole correre, può sempre camminare. La camminata, infatti, è un’ottima attività fisica per il nostro benessere psicofisico, soprattutto quando viene svolta in mezzo alla natura. Inoltre, a differenza della corsa che richiede un allenamento mirato, è accessibile a tutti. Anche in questo caso, non c’è bisogno di attrezzature se non di un paio di scarpe comode.
Diverso è il discorso per il trekking che, al contrario, richiede un’attrezzatura specifica: quando si va a camminare in montagna, infatti, occorre sempre portare con sé uno zaino con tutto il necessario, oltre che utilizzare i bastoni da trekking e indossare abiti e scarpe adatte. Anche il trekking può essere accessibile a tutti, purché si scelgano percorsi con un livello di difficoltà adatto alla propria preparazione fisica.

Ciclismo

Oltre a essere un mezzo di trasporto sostenibile, la bicicletta consente di fare attività fisica all’aperto e di godere di lunghe passeggiate pedalando nella natura. D’estate si possono percorrere, ad esempio, le piste ciclabili cittadine, oppure i percorsi ciclabili in campagna, in montagna o sul mare. In questo caso occorre scegliere il tipo di bicicletta più adatto alle proprie esigenze e ai percorsi che si intende seguire, ricordandosi sempre di non esagerare e di scegliere quelli più adatti alla propria preparazione atletica.

Sport acquatici

Gli sport acquatici sono perfetti per l’estate, perché c’è il vantaggio di poterli praticare in piscine all’aperto: nuoto e acquagym sono due attività perfette a qualsiasi età che consentono di tonificare i muscoli e migliorare il sistema cardiovascolare. Al mare, inoltre, ci si può dedicare anche ad altre attività sportive acquatiche come ad esempio il surf, la canoa o il sup.

Sport di gruppo

Tra gli sport da fare in estate ci sono poi anche tutte quelle attività da fare in gruppo all’aperto, per mantenersi in forma divertendosi con gli amici. Tennis, calcetto o pallavolo da praticare al parco, oppure beach volley e beach soccer da praticare in spiaggia: c’è solo l’imbarazzo della scelta!

lunedì 8 luglio 2024

Cos’è il Fantacalcio?

 


Quando inizia il Campionato migliaia di appassionati di calcio iniziano a elaborare le proprie strategie e a comporre le proprie rose per partecipare al Fantacalcio, un gioco che negli ultimi decenni si è diffuso moltissimo in Italia, diventando uno dei passatempi preferiti di tanti tifosi e non che si organizzano per giocare con gli amici, oppure per partecipare alle leghe più grandi e ufficiali. Ma cos’è esattamente il Fantacalcio e come si è sviluppato? Scopriamolo insieme, esaminando poi le principali regole.

Chi ha inventato il Fantacalcio?

Quando fu inventato il Fantacalcio, probabilmente nessuno poteva immaginare il successo che avrebbe avuto. L’idea originale è di Riccardo Albini, un giornalista appassionato di giochi che, nel 1990, si lasciò ispirare dalla lega virtuale di baseball in America e provò a inventarne una per il calcio italiano, aiutato poi anche da alcuni colleghi.

Questo gioco iniziò ben presto a diffondersi ma raggiunse il grande successo solo nel 1994, quando la Gazzetta dello Sport creò la prima edizione di Fantacalcio dedicata ai propri lettori: all’iniziativa aderirono migliaia di persone e fu così che, ben presto, questo gioco divenne popolare tra gli appassionati di calcio che iniziarono via via a creare leghe minori, direttamente tra gruppi di amici o tifosi.

Come funziona il Fantacalcio

Come suggerisce il nome, il Fantacalcio è un gioco di fantasia sul calcio nel quale i partecipanti devono organizzare e gestire squadre virtuali le cui rose, però, sono formate da calciatori reali, scelti tra quelli che giocano nel Campionato preso come riferimento.

Per giocare si formano così delle leghe del Fantacalcio, composte dalle varie squadre gestite da ciascun partecipante: ciascuna lega viene affidata a un gestore che si occupa di tenere traccia dei risultati di settimana in settimana. Per organizzare il tutto, dalle probabili formazioni del Fantacalcio fino ai risultati stessi di ogni giornata, prima si utilizzavano carta e penna, mentre adesso si utilizzano per lo più i dispositivi elettronici oppure app e siti che aiutano a gestire ciascuna lega in maniera automatica, inserendo semplicemente i dati.

Le regole del Fantacalcio

Ciascuna lega del Fantacalcio può stabilire delle regole proprie; tuttavia, in linea generale, si segue un regolamento di base comune a tutte. Lo scopo del gioco consiste nell’ottenere il maggior numero di punti in classifica con la propria squadra per vincere il Fantascudetto, proprio come nel Campionato reale.

In ciascuna giornata è quindi fondamentale elaborare una propria strategia e scegliere chi schierare al Fantacalcio di volta in volta: i punti, infatti, in ogni scontro tra le squadre della lega si ottengono in base alle prestazioni reali degli undici giocatori scelti come titolari della fantaformazione.

Come creare la propria formazione al Fantacalcio

Per prima cosa, ogni partecipante del Fantacalcio o “fantallenatore” dovrà scegliere il nome della propria squadra e poi comporre la rosa. Per farlo parteciperà a una vera e propria asta per acquistare i giocatori: più gli attaccanti, i centrocampisti e i difensori saranno forti, più le loro quotazioni aumenteranno. Gli acquisti possono essere effettuati in vari modi, ad esempio con aste aperte, con aste a busta chiusa oppure con il cosiddetto mercato libero.

In genere, nelle leghe più piccole come quelle tra amici, ogni squadra dispone di una determinata quantità di crediti iniziali con i quali acquistare i propri giocatori; in questi casi solo una squadra può aggiudicarsi un determinato giocatore. Nelle leghe più grandi, invece, ogni partecipante avrà un determinato budget di crediti con il quale acquistare i giocatori, elencati in una lista dettagliata con i dati sulla loro quotazione. In questo caso, un giocatore può far parte di più squadre.

In genere, le leghe più piccole si compongono di un massimo di 8 squadre, mentre ciascuna fantaformazione è composta da 25 calciatori: 3 portieri, 8 difensori, 8 centrocampisti e 6 attaccanti. Una volta composta la rosa, prima di ogni giornata ed entro un tempo limite stabilito, ciascun fantallenatore dovrà stabilire quale modulo di gioco utilizzare e scegliere chi schierare nella propria formazione e anche chi lasciare in panchina, elemento fondamentale in quanto alcuni giocatori schierati come titolari potrebbe invece non giocare o uscire dal campo troppo presto per essere valutati. In tal caso, dovranno dunque essere sostituiti anche nella fantaformazione.

Come funzionano le sfide al Fantacalcio

In ogni giornata del Fantacampionato andranno in scena le sfide tra le varie squadre che possono essere organizzate in vari modi. I principali sono gli scontri diretti, disputati giornata per giornata tra i vari team, oppure la modalità tutti contro tutti, con il quale in ciascuna giornata bisogna semplicemente cercare di fare più punti rispetto agli altri partecipanti per scalare la classifica.

I voti del Fantacalcio

I voti nel Fantacalcio sono fondamentali per stilare una classifica e per arrivare al vincitore finale. Ciascuna lega stabilisce un proprio sistema di votazione, scegliendo tra quello su base statistica con riferimento alle prestazioni dei singoli giocatori, e quello basato sui voti o le pagelle che i giornalisti sportivi compilano dopo ciascun match del Campionato reale.

Ogni lega dovrà poi stabilire dei bonus e dei malus, ossia delle particolari condizioni per le quali un partecipante può guadagnare punti in base a ciò che accade nelle partite reali e in base alle prestazioni dei giocatori. Ad esempio, se uno dei propri giocatori compie un assist, para un rigore o segna un gol, si otterrà un bonus che equivale a una determinata quantità di punti in più; al contrario, in caso di situazioni come ammonizioni, espulsioni, rigori subiti o autoreti, si ottiene un malus e non si otterranno punti aggiuntivi.

lunedì 1 luglio 2024

I principali tipi di fumetti esistenti

 

I fumetti nascono come strumento di satira, poi sono diventati storie illustrate principalmente per ragazzi, fino a trasformarsi in un fenomeno editoriale molto diversificato. Proprio come nella letteratura, anche i comics o fumetti comprendono un’ampia varietà di generi e sottogeneri, ciascuno dei quali presenta caratteristiche diverse e ben definite e può rivolgersi a un determinato target di pubblico, utilizzando un linguaggio specifico. Vediamo quindi una breve panoramica dei principali tipi di fumetti esistenti e dei titoli più famosi per ciascun genere.

La categoria di fumetti dei supereroi

I supereroi sono personaggi dei fumetti che hanno, però, di fatto definito un genere a sé stante: è un tipo di fumetto per eccellenza che è nato negli Stati Uniti e poi si è diffuso in tutto il mondo. La caratteristica principale di questo filone è proprio il protagonista di ciascuna serie: di solito è una persona dotata di poteri e abilità sovrumane, oltre che di armi e armature magiche o tecnologiche, la quale, proprio in virtù di queste sue peculiarità straordinarie, è chiamata a difendere i più deboli o, in generale, la Terra da vari nemici. In genere, i supereroi sono affiancati anche da un aiutante e hanno alle spalle una storia particolare che influirà sulla loro vita. Il protagonista di questi fumetti è, dunque, una figura carismatica con una forte personalità; questo genere si distingue anche per l’espressività delle illustrazioni e la forza dei dialoghi. I personaggi Marvel sono probabilmente i protagonisti dei fumetti più famosi, ma in questo genere troviamo tante altre icone, come Superman, Batman e tanti altri.

I fumetti d’avventura e azione

Al contrario degli esempi di fumetti con i supereroi citati, in quelli di avventura o azione i protagonisti sono persone ordinarie che, però, a causa di particolari eventi, si trovano a vivere esperienze fuori dal comune. Questi personaggi, dunque, non possiedono particolari abilità ma affrontano ogni situazione semplicemente con coraggio e una buona dose di intuito. Tra gli esempi più famosi di questo genere possiamo citare fumetti di vario tipo ma tutti basati sull’azione, come le avventure dell’esploratore Indiana Jones, quelle del pirata Corto Maltese, oppure quelle criminali di Diabolik.

I fumetti western

I fumetti western sono nati negli Stati Uniti ma si sono diffusi rapidamente anche in Europa e persino in Giappone. In Italia sono particolarmente apprezzati e, non a caso, uno dei fumetti western più famosi di sempre è Tex, ideato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel 1948 e in corso ancora oggi. Questi fumetti in genere sono ambientati alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti, in particolare nei territori occidentali, nell’epoca nota come quella del Far West, ossia il periodo delle esplorazioni delle sconfinate terre di frontiera e dell’occupazione delle stesse da parte di americani e immigrati bianchi, a discapito dei nativi del luogo. Ambientati in cittadine, appunto, di frontiera, ranch e deserti, questi fumetti vedono come protagonisti cowboy, ranger, pistoleri, fuorilegge e nativi americani. Tra i più famosi esempi di questo filone, citiamo il celeberrimo Billy di Kid pubblicato dalla Charlton Comics e il francese Blueberry.

I fumetti horror

Come suggerisce il nome, i fumetti horror raccontano storie dell’orrore, basate su elementi sovrannaturali, con creature spaventose come zombie, mostri, vampiri e demoni, che agiscono in ambientazioni dark e suscitano emozioni di paura. Un capolavoro di questo genere è certamente il fumetto italiano Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo che prova a svelare i misteri legati a queste raccapriccianti creature.

I fumetti fantasy

La categoria dei fumetti fantasy comprende serie in cui i protagonisti sono fate, elfi, maghi e creature mitologiche e dotate di poteri magici; ne è un esempio Conan il Barbaro, serie ispirata ai racconti di Howard. Oltre a quelli fantasy, esistono poi i fumetti di fantasia, che raccontano le vicende che accadono in luoghi immaginari e hanno come protagonisti personaggi non umani ma antropomorfi, come ad esempio Topolino.

I fumetti comici-umoristici

Come anticipato, i fumetti sono nati come satira e, in realtà, questo genere è sopravvissuto a tutti quelli che sono nati dopo e continua ancora oggi, nelle strisce satiriche si possono trovare in giornali e riviste oppure in vere e proprie serie di fumetti umoristici, la cui caratteristica principale, appunto, è lo humor che viene espresso attraverso il linguaggio o la presenza di situazioni paradossali e divertenti. Questa categoria può racchiudere vari tipi di storie che vanno ad intrecciarsi con altri generi, dal poliziesco fino alla fantascienza, con personaggi umani oppure animali. Alcuni esempi famosi sono Lupo Alberto e Snoopy.

I manga giapponesi

I manga giapponesi, pur racchiudendo diversi tipi di fumetti, rappresentano una categoria a parte, in quanto si differenziano dai classici fumetti anche per l’impaginazione, l’assenza di colori e lo stile dei disegni. I manga possono trattare storie fantastiche o magiche, storie di avventura, storie romantiche e anche storie di fantascienza, dove i protagonisti sono robot, alieni o creature magiche. Tra i manga più famosi ci sono, ad esempio, Naruto, Dragon Ball, One Piece, Lady Oscar, Sailor Moon e Jeeg Robot d’Acciaio.

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