lunedì 26 agosto 2024

Dallo stile ai temi, i migliori libri di Annie Ernaux

Annie Ernaux, una delle più acclamate autrici contemporanee, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario con la sua scrittura unica e potente. Scopriamo di più sulla sua vita e sulle sue opere.

La vita di Annie Ernaux

Nata il 1 settembre 1940 a Lillebonne, in Normandia, Annie Ernaux è cresciuta in una famiglia operaia e ha trascorso la sua infanzia e adolescenza in un contesto sociale e culturale modesto, esperienze che hanno fortemente influenzato il suo lavoro letterario. Dopo aver studiato letteratura all'Università di Rouen, Ernaux ha intrapreso la carriera di insegnante. Nel frattempo, ha iniziato a scrivere e pubblicare i suoi primi romanzi.

La svolta nella sua carriera è avvenuta nel 1984, quando l’autrice ha vinto il prestigioso Prix Renaudot per il romanzo "La Place". Quest'opera autobiografica che racconta la morte del padre e la sua condizione di figlia di un operaio, ha attirato l'attenzione della critica e del pubblico, confermando il suo talento. Da allora, Ernaux ha continuato a scrivere una serie di romanzi autobiografici e opere sperimentali, esplorando numerosi temi. Oltre a quella di scrittrice, Ernaux ha portato avanti anche la sua carriera come insegnante di letteratura, tenendo conferenze e seminari in diverse istituzioni accademiche in Francia e all'estero.

Annie Ernaux: il Premio Nobel per la letteratura e gli altri riconoscimenti

Annie Ernaux ha vinto numerosi premi nella sua carriera di scrittrice. Ecco alcuni dei più importanti:

  • Prix Renaudot (1984): come anticipato, l’autrice ha vinto questo prestigioso premio per il suo romanzo "La Place".

  • Premio Strega europeo (2016): Ernaux ha ottenuto questo premio per il suo libro "Gli anni", una riflessione sulla sua vita e sulle trasformazioni sociali che ha vissuto.

  • Premio Marguerite Yourcenar (2017): questo premio le è stato assegnato per la carriera e per il significativo contributo alla letteratura contemporanea.

  • Premio Formentor de las Letras (2021): la scrittrice ha ricevuto questo premio internazionale per la sua eccezionale carriera letteraria e il suo impegno nell'esplorare le tematiche sociali attraverso la scrittura.

  • Premio Nobel per la Letteratura (2022): Ernaux è stata insignita del massimo riconoscimento letterario mondiale per “il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”.

 

Lo stile dei libri di Annie Ernaux

Ciò che rende il lavoro di Ernaux così unico è la sua abilità di esplorare il tessuto sociale e culturale con la lente personale del sé. Attraverso una scrittura essenziale e senza fronzoli, con un linguaggio semplice e diretto, Ernaux rivela la bellezza, l’essenza e la complessità dell'ordinario. La sua prosa è caratterizzata da una sorprendente sincerità e da una ricerca costante di verità, che coinvolge il lettore in un dialogo empatico. Lo stile è documentaristico, con riferimenti a lettere, diari e ricordi personali che conferiscono a questi romanzi autobiografici un senso di autenticità e verità, fornendo al lettore la possibilità di osservare da vicino la quotidianità e le dinamiche sociali narrate. Complessivamente, dunque, lo stile di Annie Ernaux si caratterizza per la sua sobrietà e potenza evocativa.


Le tematiche affrontate nei libri di Annie Ernaux

La scrittura di Ernaux riesce a catturare l'attenzione del lettore, offrendo sempre un'analisi acuta e profonda delle dinamiche umane e della società contemporanea.

Questi sono i temi principali affrontati nelle sue opere:

  • Memoria e identità: memoria individuale e collettiva e il suo impatto sulla costruzione dell'identità.

  • Classi sociali: le disuguaglianze che ne derivano e l’influenza che queste hanno sull’identità e sulla vita dell’individuo.

  • Ruolo delle donne: esperienze delle donne nella società, le loro lotte, le aspettative sociali e le dinamiche di genere.

  • Trasformazioni sociali: i cambiamenti della società francese nel corso del tempo, dal punto di vista sociale, culturale, politico ed economico.

  • Relazioni familiari: le dinamiche familiari e intergenerazionali e il loro impatto sull'individuo.

  • Il linguaggio: il potere delle parole e la loro capacità di influenzare la nostra percezione del mondo e le nostre esperienze.

 

I romanzi più famosi di Annie Ernaux

Nella sua lunga e prolifica carriera, Annie Ernaux ha pubblicato tantissime opere di narrativa ma anche di saggistica. Tra i suoi romanzi più famosi, ricordiamo:

  • Il posto (1984): romanzo autobiografico in cui l’autrice analizza la complessa relazione con suo padre, un operaio che ha lottato per farsi strada nella società. Il libro affronta temi come la classe sociale, l'identità e la memoria, con uno stile lucido e potente che riesce a trasformare l’esperienza individuale in universale.

  • Una donna (1987): in questo romanzo, invece, Ernaux racconta la vita e la morte della madre, il suo rapporto con lei e l’influenza che questa figura ha avuto nella sua vita.

  • L'altra figlia (1991): questo libro parla di dinamiche familiari e umane, scaturite dalla scoperta casuale di un segreto terribile che segnerà per sempre la vita della protagonista.

  • Gli anni (2008): romanzo che traccia l'evoluzione della società francese dagli anni '40 fino al presente, esplorando la memoria collettiva attraverso frammenti di esperienze personali, eventi storici e riferimenti culturali.

 

lunedì 19 agosto 2024

La vita e i romanzi dello scrittore Javier Marìas

 

Javier Marìas è stato uno scrittore di grande successo, oltre che traduttore, giornalista e saggista. Le sue opere sono state tradotte in tutto il mondo e hanno fatto ottenere all’autore numerosi premi prestigiosi. Scopriamo di più sulla sua vita e sui suoi romanzi.

Javier Marìas: la vita dello scrittore

Nato il 20 settembre 1951 a Madrid, in Spagna, Javier Marías è considerato come uno dei più importanti scrittori contemporanei di lingua spagnola. Figlio dell'influente filosofo Julián Marías, ha trascorso gran parte della sua vita immerso nell'ambiente intellettuale e letterario.

Marías ha studiato letteratura e filosofia presso l'Università Complutense di Madrid, ma ha lasciato gli studi per dedicarsi alla scrittura. La sua carriera letteraria ha avuto inizio negli anni '70, quando ha pubblicato i suoi primi racconti e articoli. Tuttavia, è stato con il romanzo "Todas las almas" (Tutte le anime), pubblicato nel 1989, che ha ottenuto un riconoscimento significativo e ha iniziato a guadagnare fama sia in Spagna che a livello internazionale.

Tra le sue opere più famose vi sono "Corazón tan blanco" (Cuore così bianco), pubblicato nel 1992, che gli ha fatto ottenere il prestigioso Premio Nacional de Narrativa in Spagna, e "Mañana en la batalla piensa en mí" (Domani nella battaglia pensa a me), pubblicato nel 1994, per il quale gli è stato conferito il Premio Internacional de Novela Rómulo Gallegos.

Oltre alla sua attività di scrittore, Marías è stato anche un accademico e un traduttore, attività che lo hanno portato a lavorare anche su opere di autori come William Shakespeare e Vladimir Nabokov. La sua influenza sulla letteratura contemporanea è stata significativa e di certo ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario spagnolo e internazionale.

I temi dei libri di Javier Marìas

I romanzi di Javier Marías affrontano una vasta gamma di temi complessi e offrono un'analisi profonda della psicologia umana. Ecco quali sono le tematiche più ricorrenti nelle sue opere:

  • Identità e doppiezza: Marías esplora spesso la natura sfuggente dell'identità umana e la presenza di doppie vite o identità nascoste. I suoi personaggi possono nascondere segreti, mentire o assumere ruoli multipli, dando vita a una riflessione sulla natura complessa e ambigua dell'essere umano.

  • Memoria e nostalgia: la memoria e la sua influenza sulla vita delle persone sono temi centrali nei romanzi di Marías. I personaggi spesso si confrontano con il peso del passato, con ricordi distorti o con la difficoltà di dimenticare. La nostalgia e la riflessione sulla perdita sono elementi ricorrenti nelle sue opere.

  • Tradimento e colpa: il tradimento e le sue conseguenze emotive sono spesso al centro delle trame dei romanzi di Marías. Vengono esplorate le dinamiche complesse delle relazioni umane, le loro fragilità e i sentimenti di colpa che possono derivare da azioni passate.

  • Ambiguità morale: Marías mette in discussione i concetti tradizionali di bene e male, esplorando l'ambiguità morale e la complessità delle scelte umane. I suoi personaggi si trovano spesso in situazioni moralmente ambigue, affrontando dilemmi etici e interrogandosi sulle conseguenze delle loro azioni.

  • Lingua e comunicazione: La lingua e il potere del linguaggio sono aspetti fondamentali nello stile di Marías. L’autore esplora la natura elusiva delle parole, il loro potenziale per ingannare o nascondere la verità, e riflette sulla difficoltà di comunicare in modo autentico e completo.

Lo stile nei libri di Javier Marìas

Marías è noto per la sua prosa ricca, complessa e dettagliata. Utilizza lunghi periodi e frasi intricate per creare un ritmo lento e riflessivo. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda introspezione psicologica, con lunghe digressioni filosofiche e riflessioni sulle azioni e i pensieri dei personaggi. Marías è anche maestro nel creare suspense e tensione emotiva, coinvolgendo il lettore in una trama intricata e piena di mistero.

Complessivamente, dunque, i romanzi di Javier Marías offrono una meditazione profonda sulla complessità dell'animo umano, esplorando temi universali attraverso una prosa sofisticata e avvincente.

Javier Marìas: i romanzi più famosi

Nella sua carriera Javier Marìas ha scritto numerosi libri di successo, nei quali esplora l’animo umano sotto molteplici aspetti. Vediamo quali sono i romanzi più famosi e amati.

"Corazón tan blanco" (Cuore così bianco)

Pubblicato nel 1992, questo romanzo è considerato uno dei capolavori di Marías. La storia ruota attorno a un uomo di nome Juan che indaga sul passato della sua nuova moglie e si confronta con segreti di famiglia e tradimenti.

"Mañana en la batalla piensa en mí" (Domani nella battaglia pensa a me)

Pubblicato nel 1994, il romanzo segue il narratore Juan mentre riflette sulla morte di un amico e sull'effetto che ha sulla sua vita. Esplora temi di colpa, responsabilità e memoria.

"Tu rostro mañana" (Il tuo volto domani)

Questa trilogia, composta da "Fiebre y lanza" (Febbre e lancia), "Baile y sueño" (Ballo e sogno) e "Veneno y sombra y adiós" (Veleno, ombra e addio), è stata pubblicata tra il 2002 e il 2007. La storia segue un personaggio di nome Jaime Deza, un esperto di interpretazione dei gesti, mentre si trova coinvolto in intrighi politici e spionaggio.

"Los enamoramientos" (Gli innamoramenti)

Pubblicato nel 2011, il romanzo esplora il tema dell'amore e dell'ossessione. La protagonista María si trova coinvolta in una storia d'amore complicata e deve affrontare le conseguenze delle sue azioni.

"Berta Isla"

Pubblicato nel 2017, questo romanzo racconta la storia di Berta Isla, la moglie di un uomo coinvolto in attività di spionaggio. Affrontando l'incertezza e l'isolamento, Berta si interroga sulla vera identità del marito e sul significato dell'amore e della fedeltà.

lunedì 12 agosto 2024

Cos’è il mito?

 

L'umanità, fin dai suoi albori, ha cercato di dare un senso al mondo che la circonda attraverso storie e racconti che spesso sfidano la spiegazione razionale. Queste narrazioni, tramandate di generazione in generazione, sono diventate il fondamento dei miti, un tessuto intrecciato di credenze, simboli e archetipi che ha plasmato la nostra comprensione dell'universo e del nostro ruolo all'interno di esso. Ma cos’è il mito esattamente? Scopriamolo insieme.

Cosa sono i miti

La parola “mito” deriva dal greco “mythos” e significa “racconto”. I miti antichi, infatti, erano appunto dei racconti attraverso i quali gli uomini cercavano di spiegare fenomeni ed eventi che non riuscivano a comprendere, come ad esempio i fenomeni naturali, oppure l’esistenza del fuoco, l’origine del mondo e l’esistenza della vita stessa. In sostanza, dunque, il mito è sempre stato un mezzo per provare a spiegare la realtà che circonda l’uomo, ma anche i suoi stessi comportamenti e stati d’animo.

Il mito è una forma di espressione culturale universale, presente in tutte le civiltà e in tutte le epoche storiche. Attraverso il mito, le comunità umane hanno sempre cercato di rispondere alle grandi domande esistenziali, come ad esempio: da dove veniamo? Qual è il nostro scopo? Che significato ha la vita? Queste narrazioni ci offrono ancora oggi una finestra privilegiata per esplorare l'immaginario collettivo e le profonde connessioni tra gli esseri umani nella loro storia.

Come sono nati i miti

L'origine dei miti è un enigma che ha sempre affascinato gli studiosi. Sebbene non esista una risposta definitiva, ci sono diverse teorie che cercano di spiegare la nascita dei miti e il loro sviluppo nel corso del tempo. Ecco quali sono le principali:

  • Teoria funzionalista: suggerisce che i miti siano emersi come un modo per soddisfare i bisogni e le preoccupazioni fondamentali delle società umane. Secondo questa prospettiva, i miti si sono sviluppati come risposte simboliche a domande esistenziali e a fenomeni naturali inspiegabili (ad esempio l’origine dell’universo e della vita).
  • Teoria: psicologica: si concentra sull'aspetto individuale dell'esperienza mitica. Secondo questa prospettiva, i miti riflettono i desideri, i conflitti, i timori, le speranze e le aspirazioni dell'individuo e della società in cui sono nati.
  • Teoria scientifica: suggerisce che i miti siano emersi come tentativi di spiegare fenomeni naturali o eventi storici. In tempi antichi, quando le conoscenze scientifiche erano limitate, le persone si affidavano ai miti per cercare di dare un senso a eventi come l'origine delle montagne, le catastrofi naturali o le guerre.

Bisogna comunque considerare che i miti potrebbero essere stati influenzati da una combinazione di fattori storici, culturali, sociali e psicologici; queste teorie, dunque, potrebbero essere tutte valide in determinati contesti.


Quale funzione avevano i miti nel mondo antico?

I miti hanno svolto diverse funzioni nel mondo antico e hanno avuto un impatto significativo sulla vita delle persone e sulle società in cui sono sorti. Ecco quali erano le principali funzioni dei miti nell’antichità:

1 - Spiegazione del mondo e dell'universo: i miti fornivano risposte alle grandi domande esistenziali riguardanti l'origine dell'universo, la creazione del mondo, la natura umana e il destino dell'umanità.
2 - Legittimazione del potere e dell'autorità: i miti spesso giustificavano l'ordine sociale, politico e religioso esistente. Essi fornivano un fondamento mitico per il potere dei sovrani, delle élite o delle divinità, e conferivano loro una legittimità divina o soprannaturale.
3 - Trasmissione della conoscenza: i miti erano veicoli per la trasmissione orale della conoscenza, delle tradizioni e dei valori culturali. Attraverso le storie mitiche, le società antiche insegnavano ai membri della comunità le norme sociali, le credenze religiose, le leggi morali e i modelli di comportamento appropriati.

4 - Rafforzamento dell'identità culturale: i miti svolgevano un ruolo importante nell'identificazione di una comunità o di un popolo. Le storie mitiche narravano le origini, le gesta eroiche e gli eventi significativi che definivano l'identità di una determinata cultura o gruppo etnico. I miti univano le persone, creando un senso di appartenenza e di continuità storica.

5 - Esplorazione e comprensione della natura umana: i miti offrivano un quadro simbolico per esplorare la complessità della natura umana, compresi i desideri, i conflitti, le passioni e le debolezze degli individui. Attraverso le storie mitiche, le società antiche cercavano di comprendere e spiegare la condizione umana.

6 - Ispirazione e speranza: i miti agivano come fonte di conforto, ispirazione e speranza per le persone. Le storie di eroi, divinità e figure sovrannaturali offrivano modelli di comportamento, incoraggiavano la resilienza e offrivano una speranza di trascendenza o di vittoria sulle avversità.


Da chi erano tramandati i miti nell'antichità?

Nell'antichità, i miti venivano tramandati di generazione in generazione principalmente attraverso la tradizione orale. Gli anziani, i sacerdoti, i poeti e gli aedi (cantastorie) erano spesso i custodi delle tradizioni mitiche e si occupavano di trasmetterle alle generazioni successive, spesso arricchendole con nuove interpretazioni. Questo processo di trasmissione orale dei miti ha contribuito alla loro vitalità e adattabilità, permettendo loro di sopravvivere per secoli e di adattarsi alle mutevoli circostanze culturali.

Oltre alla tradizione orale, i miti potevano essere tramandati anche attraverso altre forme di espressione artistica. Ad esempio, la letteratura epica, come l'Iliade e l'Odissea di Omero, ha svolto un ruolo fondamentale nella conservazione e diffusione dei miti greci. Inoltre, le rappresentazioni teatrali, le cerimonie religiose, le arti visive e le opere letterarie erano tutti mezzi attraverso i quali i miti venivano comunicati e preservati.

Miti antichi: le tipologie

I miti possono assumere forme diverse: dalle epiche avventure degli dèi e degli eroi greci agli antichi racconti di creazione dei nativi americani, dalle leggende nordiche che narrano delle gesta degli dèi del Valhalla alle saghe induiste che descrivono le lotte tra divinità e demoni. Sono miti anche i racconti delle civiltà africane, dei popoli aborigeni australiani e delle culture indigene di tutto il mondo. Ogni mito ha una sua unicità, ma allo stesso tempo condivide un terreno comune di emozioni, sogni e desideri umani.

In generale, però, i miti vengono suddivisi in quattro grandi categorie:

  • Miti cosmogonici: sono i racconti sulle origini dell’universo, degli dèi (teogonici), dell’uomo (antropogonici), o sulla storia di eroi;
  • Miti naturalistici: sono quelli che provano a spiegare i fenomeni naturali, come le stagioni, la pioggia, i diluvi o le carestie;
  • Miti eziologici: sono quelli che narrano l’origine delle istituzioni sociali, politiche e culturali di un popolo;
  • Miti storici: sono quelli che narrano episodi realmente accaduti, ma trasformandoli, appunto, in mito.

lunedì 5 agosto 2024

One Piece, dal manga alla serie tv: la storia di un grande successo

One Piece è probabilmente il miglior manga della storia, almeno in termini di vendite: dal 1997 a oggi, infatti, questo fumetto ha venduto oltre 521 milioni di copie in tutto il mondo, ottenendo un successo planetario, grazie al quale è poi stato trasformato in una serie anime prima e poi, di recente, in una serie tv. Ripercorriamo, quindi, la storia di questo manga per scoprire di più sulla trama, i personaggi e i temi trattati.

I fumetti di One Piece: la storia editoriale

Tra i vari record raggiunti da One Piece c’è anche quello che gli ha permesso di entrare nel Guinness dei Primati come fumetto firmato da un solo autore con il maggior numero di copie pubblicate. Questo fortunato manga giapponese è stato ideato e scritto, infatti, solo da Eiichiro Oda, fumettista nipponico che deve la sua fama soprattutto a questa opera, pubblicata a partire dal 22 luglio del 1997 dalla casa editrice Shueisha. Inizialmente, la storia è stata pubblicata sulla rivista settimanale Weekly Shonen Jump; in seguito, i capitoli di One Piece sono stati raccolti nei classici volumi tankobon e pubblicati periodicamente, con il primo albo uscito il 24 dicembre del 1997. Successivamente, il manga è stato pubblicato anche all’estero, in oltre trenta Paesi, ottenendo un enorme successo.

Eiichiro Oda ha raccontato di aver sempre avuto la passione per la storia della pirateria, sin dall’infanzia, quando fu particolarmente colpito dalla serie anime Vicky il Vichingo. Nella sua vita si è poi dedicato alla lettura delle biografie di pirati famosi e da queste ha tratto ispirazione anche per la sua storia, spesso ispirandosi a personaggi davvero esistiti.

One Piece: la trama

Il protagonista di One Piece è Monkey D. Rufy, un giovane pirata che ha dei poteri speciali: da bambino, infatti, ha mangiato per sbaglio un frutto del diavolo che lo ha fatto diventare un uomo di gomma, con la capacità di allungarsi e deformarsi secondo la sua volontà. Rufy decide di partire per una straordinaria avventura che ha un duplice obiettivo: ritrovare il famoso tesoro One Piece e diventare così il re dei pirati. Secondo la leggenda, questo tesoro fu nascosto dal precedente re dei pirati, Gol D. Roger, sull’isola di Raftel, alla fine della Rotta Maggiore: è proprio in questo luogo che Rufy intende andare con la sua ciurma, radunata per l’occasione. Durante il viaggio, però, Rufy e i suoi compagni vivranno mille peripezie, tra alleati, pirati nemici da sconfiggere e la Marina che è sempre sulle loro tracce.

One Piece: l’ambientazione

One Piece è ambientato in un mondo immaginario, quasi interamente coperto da oceani, nei quali si trovano numerose isole. Esiste un solo continente, chiamato la Linea Rossa, ma è quasi del tutto disabitato in quanto è una terra inospitale. La Rotta Maggiore, invece, è una zona del mare che si trova lungo l’equatore ed è caratterizzata da correnti e condizioni climatiche che rendono la navigazione difficile e pericolosa. L’unica via di accesso per la Rotta Maggiore è la Reverse Mountain, una montagna dove l’acqua scorre in salita e che va scalata per raggiungere la parte opposta. Intorno alla Rotta Maggiore, invece, si trovano zone di mare prive di vento e abitate da mostri marini che rendono inaccessibile qualsiasi altro percorso. La Linea Rossa e la Rotta Maggiore si incontrano delimitando quattro mari diversi, chiamati Mare Settentrionale, Mare Meridionale, Mar Occidentale e Mar Orientale. La parte della Rotta Maggiore che va oltre il continente viene invece chiamata Nuovo Mondo.

One Piece: i personaggi

Nell’universo di One Piece vivono creature diverse: non solo umani, nani e giganti, ma anche tante altre razze senzienti, tra le quali alcuni animali antropomorfi come i visoni, oppure gli uomini-pesce. Oltre 180 Paesi del mondo sono sotto il potere del cosiddetto Governo Mondiale, che rappresenta anche il principale nemico sia dei pirati che dell’Armata Rivoluzionaria, un gruppo di dissidenti che cerca di rovesciare l’attuale dominio. La Marina è la principale forza armata del governo ed è sempre a caccia di pirati e di rivoluzionari. I governanti hanno però stretto un’alleanza con sette tra i pirati più potenti, creando così la Flotta dei Sette; nel Nuovo Mondo, invece, governano i Quattro Imperatori, quattro tra i pirati più forti che dominano numerosi territori grazie a potenti flotte.

In questo mondo, dunque, si muovono tantissimi personaggi diversi. I protagonisti della storia, però, sono Rufy e i suoi amici, ovvero i componenti della Ciurma di Cappello di Paglia, il gruppo di pirati che seguono il loro capitano nella sua grande avventura, prima sulla nave Going Merry, e poi sulla più potente Thousand Sunny. I componenti della ciurma sono:

  • Monkey D. Rufy: è il capitano dai poteri speciali che lo rendono un uomo di gomma;
  • Roronoa Zoro: ex cacciatore di taglie, è un abile spadaccino e il primo a unirsi a Rufy;
  • Nami: è una ragazza esperta di cartografia, oltre che un’abile ladra;
  • Usop: è un inventore e un bravo cecchino e cannoniere;
  • Sanji: è il cuoco della ciurma, ma sa anche combattere;
  • TonyTony Chopper: è il medico del gruppo ed è una renna diventata antropomorfa dopo aver mangiato il frutto Homo Homo;
  • Nico Robin: ex avversaria unitasi poi alla ciurma, è un’archeologa con dei poteri speciali, ottenuti sempre mangiando un frutto;
  • Franky: è un cyborg carpentiere, costruttore della Thousand Sunny;
  • Brook: è uno scheletro musicista e schermidore, tornato in vita dopo la morte grazie al frutto Yomi Yomi;
  • Jinbe: è un uomo pesce, ex membro della Flotta dei Sette e abile timoniere.

 

La serie anime e la serie tv di One Piece

Come accaduto anche per molti altri manga, anche One Piece è poi diventato una serie anime, prodotta dalla Toei Animation e diretta da vari registi. Dopo una prima versione animata del 1998 che narrava solo i fatti precedenti e successivi alla morte di Gol D. Roger, il primo episodio della serie anime ufficiale è andato in onda il 20 ottobre del 1999 in Giappone e ad oggi sono state realizzate oltre 1000 puntate. In Italia la serie è arrivata nel 2001, ottenendo subito un grande successo, così come in molti altri Paesi. Dal 2000 in poi sono stati realizzati anche 15 film, mentre nel 2023 One Piece è diventato una serie televisiva in live-action, creata da Matt Owens e Steven Maeda, co-prodotta da Giappone e Stati Uniti e distribuita da Netflix.

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