Dicembre è il mese dell’attesa, un’attesa che è perfettamente simboleggiata nell’Avvento cristiano.
Aspetto del tutto occidentale del cristianesimo, l’Avvento si
consoliderà tra il VI e VII secolo, rivelandosi ai credenti quale tempo
di preparazione al Natale.
Un periodo che è attesa ma anche memoria, ricordo del miracolo dei miracoli: la luce e il calore che si rinnovano.
In questa attesa è lecito conservare i cibi migliori e più pregiati per glorificare la festa.
Gioire con anima e corpo, questo il comandamento non scritto del
Natale, periodo in cui ogni pazienza e temperanza sono ricompensate
dalla certezza dei futuri raccolti, frutto, questi ultimi, del patto con
il Signore della luce.
È lecito, quindi persuadersi al consumo, sempre in maniera condivisa e
amorevole, del meglio che siamo riusciti a conservare, ringraziando il
cielo così come i campi e le stalle, prodighe di ricchezze. Ed è proprio
in quest’ottica che il Natale pagano e quello cristiano si incontrano,
con il cibo nelle vesti di tangibile e glorioso simbolo di quella gaiezza che a dispetto del buio, nel mese più magico dell’anno, sa illuminare terre e uomini.
Il numero di Dicembre della rivista è un tripudio di ricette e menu che sia apre con tanti antipasti di mare per le feste, dove trionfano, protagonisti, sogliole, capesante, crostacei e, l’immancabile, salmone. I primi piatti vedono l’unione di tradizione e creatività: lasagne di terra e di mare fanno da preludio a curiose ricette di gnocchi, ravioli, crespelle e maltagliati.
Nei secondi trionfa la tradizione, con i grandi arrosti di tacchino, manzo, maiale e vitello. Tante, poi, le preparazioni di pesce, per la cena della Vigilia e quella di San Silvestro, con soluzioni che vanno dall’astice alla rana pescatrice senza, tuttavia, dimenticare l’immancabile salmone.
Ai dessert, così come alle torte per le feste sono
dedicati due interi servizi con tanti consigli tecnici per far diventare
il lettore un assoluto provetto pasticcere.
Un altro ricco intero menu è dedicato alla Vigilia, divisa tra cucina di magro e cucina di pesce, a cui segue un intero menù di ricette vegetariane, un Natale alternativo benché sempre legato alla tradizione.
Non poteva mancare un approfondimento sul panettone fatto in casa, con tanta pazienza e amore, sia nella versione tradizionale sia in altre più fantasiose.
Il vino delle feste è quello dei tanti brindisi: canonici e classici con le bollicine, sia secche che dolci, più estrosi con i vini rosati,
categoria enologica molto duttile ma spesso poco utilizzata durante le
festività benché perfetta nell’adattarsi a libagioni di pesce e di
carne.
La rubrica Con spirito sarà, infine, dedicata a tutti quegli elisir, dai distillati ai liquori, passando per gli amari,
che impreziosiscono i fine pasto dei giorni di festa, abbinandosi ai
dolci così come all’intero pasto, ma anche, semplicemente, anticipando
il caffè.
Buona lettura, buona cucina ma, soprattutto, buone feste!