martedì 26 marzo 2024

La storia dei dischi in vinile

 


Scopri come sono nati e come funzionano


I dischi in vinile hanno rivoluzionato il mondo della musica e sono ancora molto gettonati, nonostante oggi esistano nuove tecnologie per la riproduzione e l’ascolto di brani musicali. Scopriamo la loro storia e la loro evoluzione.

La storia del disco in vinile: i primi prototipi


Per iniziare, occorre accennare al processo che ha portato all’invenzione dei dischi in vinile. Ecco tutti i momenti salienti:

  • Nel 1857 Léon Scott brevettò il fonoautografo, uno strumento che utilizzava un diaframma vibrante e una puntina per registrare graficamente le onde sonore e trasformarle in tracciati su fogli di carta: lo scopo in quel caso non era l’ascolto, bensì la semplice analisi grafica del suono.

  • Nel 1877 Thomas Edison inventò il fonografo, uno strumento che funzionava in modo molto simile al suo predecessore, ma aveva anche lo scopo della riproduzione sonora. L’inventore provò inizialmente a registrare il suono su nastri di carta impregnati di cera. In seguito, mise a punto uno strumento composto da un rullo di ottone sostenuto da un asse filettato: sul cilindro era tracciato un solco a spirale e l’intera superficie del rullo era coperta da carta stagnola. Su questa carta veniva tracciata una linea dalla puntina collegata alla membrana vibrante che, in tal modo, imprimeva un tracciato delle onde sonore. In seguito, a questo strumento sarebbe stata aggiunta una membrana elastica che avrebbe consentito la riproduzione sonora.

  • Nel 1880 Chichester Bell e Summer Tainter presentarono un nuovo prototipo di fonografo che utilizzava la cera al posto della carta stagnola, oltre a un braccio snodabile che riduceva la pressione della puntina sulla superficie di cera. In seguito, l’ingegnere Emile Berliner ebbe l’idea di utilizzare un disco al posto del cilindro affinché, la puntina potesse muoversi più facilmente a destra e a sinistra, anziché in alto e in basso. Nacque così il grammofono che fu brevettato nel 1887.

  • Alla fine dell’Ottocento il grammofono fu migliorato nella struttura e nella velocità di riproduzione delle frequenze, fino ad arrivare ai giradischi e ai dischi veri e propri, che avevano il vantaggio di poter essere riprodotti in più copie. I primi dischi furono i 78 giri, realizzati in diversi materiali come il vetro, la lamina in metallo rivestita di cera e poi la gommalacca.

La nascita del disco in vinile


Dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche a causa della ridotta disposizione di materiali come la gommalacca, i dischi iniziarono a essere prodotti in vinile. Il primo disco in vinile fu messo sul mercato nel 1948 dalla Columbia Records: l’evoluzione del 78 giri era un disco da 12 pollici, ossia di circa 30 centimetri di diametro. Rispetto al suo predecessore, il disco in vinile aveva un solco meno spesso e meno profondo e ruotava più lentamente, favorendo una registrazione più lunga, fino a mezzora a facciata nei 33 giri. Nacque così il “Long Playing”, ovvero l’LP, un supporto leggero, facilmente riproducibile e collezionabile che incontrò subito l’interesse degli artisti e il favore del pubblico.

Il primo LP disponibile nei negozi fu il “Concerto per violino in mi minore” di Mendelssohn; in seguito, tutti gli artisti iniziarono a pubblicare i propri lavori in vinile, anche perché questi potevano ormai contenere non più solo due canzoni, ma almeno dieci. Nel 1949 la RCA Records lanciò il primo 45 giri da 7 pollici di diametro e ben presto anche questo formato si diffuse in tutto il mondo.

Che materiale è il vinile?


Il disco in vinile è composto da un materiale gommoso di cloruro di polivinile, una sostanza plastica rigida ma versatile, flessibile e modellabile. Per produrlo viene stampato tramite pressa idraulica un primo disco di cera, successivamente verniciato con cloruro di stagno e argento e utilizzato come matrice per incidere i solchi e creare lo stampo definitivo. Il disco viene poi inserito in una pressa a caldo insieme alle etichette delle due facciate: la pressa gli conferisce la forma e incide i solchi definitivi; in seguito, dopo la pressatura e il raffreddamento, il disco viene rifilato con un apposito strumento che gli conferisce la forma definitiva.

Come funziona un vinile


La riproduzione del suono con i dischi in vinile è analogica e avviene tramite una puntina di diamante o di materiale sintetico che “legge” l’informazione sonora incisa sul disco tramite dei solchi. La rotazione del disco e le irregolarità del solco fanno vibrare la puntina e queste vibrazioni vengono elaborate dal fonorivelatore, un trasduttore montato su un braccio di lettura. La testina nel tempo è stata realizzata in vari modi, ossia con il sistema piezoelettrico (tramite cristalli che generano elettricità), con magnete mobile e con bobina mobile, strumenti che sfruttano l’induzione elettromagnetica per “leggere” gli spostamenti della puntina.

I dischi in vinile oggi


Gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati gli anni d’oro del disco in vinile: tutte le più grandi band del mondo e i più grandi artisti devono molto a questo supporto che ha consentito al grande pubblico di acquistare la loro musica e ascoltarla ovunque con un giradischi. Negli anni Settanta il loro successo iniziò, però, a essere minato dalla comparsa delle musicassette che li sostituirono progressivamente, fino a quando, verso la fine degli anni Ottanta, la comparsa del compact disc ha rivoluzionato nuovamente il mondo della musica. Ben presto anche le musicassette sono state abbandonate a favore del CD e la produzione in larga scala del vinile è lentamente diminuita, fino a cessare del tutto negli anni Novanta in molti Paesi.

Oggi abbiamo la musica digitale, eppure sono ancora tanti gli appassionati che preferiscono i vecchi supporti alle nuove tecnologie. Dalla seconda metà degli anni duemila si è assistito a un vero e proprio revival del vinile: inizialmente i dischi sono tornati nei negozi come un prodotto di nicchia dedicato ai collezionisti. In seguito, invece, si è verificato un passaggio inverso da CD a vinile: nel 2021 il disco in vinile è tornato a essere il supporto musicale più venduto dopo tanti anni e ancora adesso è molto richiesto.

La produzione dei dischi ha così ripreso quota, soprattutto per quanto riguarda le ristampe, ma non solo, perché anche molti artisti attuali scelgono di realizzare i loro nuovi lavori in vinile, oltre che sui supporti più moderni. Sono sempre di più anche le persone che collezionano vinili d’epoca, al punto che alcuni esemplari oggi possono valere anche moltissimo.

Oltre che per il loro innegabile fascino vintage, se oggi i vinili riscuotono ancora tutto questo successo è dovuto anche alla tipologia di suoni che questi supporti sono in grado di offrire: le distorsioni, ossia le imperfezioni presenti nella riproduzione del suono in modo analogico, secondo molti esperti e appassionati renderebbero la musica più piacevole e più naturale, a differenza dei sistemi digitali che, invece, sono considerati da molti troppo freddi, seppur sicuramente più precisi. Inoltre, se puliti regolarmente e ben conservati, i dischi in vinile hanno una lunga durata e possono essere riprodotti da qualsiasi tipo di giradischi.

sabato 23 marzo 2024

Cook - Mensile di cucina del Corriere della Sera


Un numero speciale di 80 pagine dedicato alla quarta edizione di Women in Food, il summit delle donne del cibo, del vino e dell’ospitalità che premierà anche le 15 Donne del Cibo 2024 secondo Cook, raccontate in anteprima per voi.
Nell’inserto di marzo troverete poi oltre dieci pagine sulla Pasqua con una selezione delle migliori colombe, uova di cioccolato e altri cadeau artigianali scelti dalla redazione, oltre alle ricette e alle idee per la tavola del pranzo pasquale a cura della food writer napoletana Fiorella Breglia, alias @cucinoperamore, in esclusiva per Cook.
E ancora, il sacro legame tra arte e cibo con un approfondimento dedicato alla mostra di Piero Della Francesca al Museo Poldi Pezzoli di Milano e, infine, l’intervista a Fabio Volo che ci racconterà il suo rapporto con il cibo e la sua nuova esperienza nel mondo della ristorazione assieme al dj Benny Benassi e all’imprenditore Ezio Burani.

Ti aspettiamo in edicola!

Le più belle fiabe di Hans Christin Andersen

 


Ecco le favole che hanno segnato la storia


Hans Christian Andersen è stato uno scrittore e poeta danese, ricordato soprattutto per le sue meravigliose fiabe, famose in tutto il mondo. Nato a Odense nel 1805, Christian Andersen nel 1835 pubblicò “Eventyr”, la sua prima raccolta di favole, alla quale seguirono altre che ottennero grande successo.

Le caratteristiche delle favole di Andersen

Le fiabe di Hans Christian Andersen sono molto particolari e si discostano dalla tradizione favolistica. Molti critici hanno accostato l’autore danese ai fratelli Grimm ma, in realtà, come osservò Gianni Rodari, tra di loro esiste una differenza sostanziale: gli autori tedeschi scrissero fiabe riprese da racconti popolari tramandati oralmente nei secoli, mentre Andersen, pur ispirandosi al folklore popolare e a racconti per l’infanzia ascoltati da bambino, trasformò queste novelle, rielaborandole o creando storie originali di sua invenzione, basate anche su esperienze personali.

Le favole di Andersen hanno poi la caratteristica di trattare temi molto profondi, come ad esempio quelli del “diverso” (spesso i personaggi sono creature che devono lottare per essere accettate perché diverse dalle altre), del “doppio” (relativo alla personalità dei personaggi, alle loro origini o alle loro condizioni sociali), della morte, della rinascita e dell’ultraterreno. Le favole di Andersen, inoltre, non presentano più gli elementi tradizionali delle fiabe classiche: maghi, fate e streghe scompaiono quasi del tutto a favore di animali, vegetali e oggetti che rappresentano la natura umana, spesso con toni parodistici. Anche la lotta tra bene e male viene raccontata in modo diverso: non sempre c’è il lieto fine, ma spesso la morte indica il riscatto del personaggio o la vittoria dell’amore eterno.

Fiabe di Andersen: l’elenco delle più famose


Le fiabe di Andersen sono in totale 156, ma l’autore scrisse anche decine di altre composizioni favolistiche. Vediamo alcune tra le fiabe più belle e più famose, ordinate in base alla data di pubblicazione.

La principessa sul pisello

Per questa fiaba pubblicata nel 1835, Andersen dichiarò di essersi ispirato a un racconto ascoltato da bambino. La storia narra di un principe che cerca moglie: in una notte di tempesta, una giovane bussa alla porta del suo castello dicendo di essere una principessa. La regina decide di ospitarla ma non le crede e così la mette alla prova: posiziona un pisello verde sotto una serie di 20 materassi, 20 guanciali e 20 cuscini. Al mattino, chiede alla giovane come avesse dormito e lei risponde di non essere riuscita a chiudere occhio perché qualcosa nel letto l’aveva infastidita. La regina permette quindi a suo figlio di sposare la ragazza, sostenendo che solo una vera principessa è in grado di sentire la presenza di un pisello sotto 20 materassi.

Mignolina

Conosciuta anche con il nome di “Pollicina”, questa fiaba fu pubblicata nel 1835 e vede come protagonista una bambina piccolina trovata in un bocciolo da una donna che decide di tenerla con sé. Una notte, però, una rana rapisce la bimba con l’intenzione di darla in sposa a un rospo. Con l’aiuto dei pesci dello stagno, Mignolina riesce a fuggire e si rifugia a casa di un topo per ripararsi dal freddo; il roditore, però vorrebbe farla sposare con un talpone e la piccola è costretta a fuggire di nuovo, questa volta aiutata da una rondine. Alla fine, in un campo di fiori, la ragazza incontra un principino delle fate che diventerà suo marito.

La Sirenetta

La Sirenetta è stata pubblicata nel 1847 ed è considerata da molti la più bella favola di Andersen. Di certo è forse la più famosa e, non a caso, a Copenaghen le è stata dedicata una statua; inoltre, questa fiaba ha ispirato molti film, tra i quali il film d’animazione che vede come protagonista Ariel, una delle Principesse Disney. La fiaba racconta la storia di una sirenetta che si innamora di un principe dopo averlo salvato da una tempesta: per questo inizia a sognare di avere un’anima e la vita eterna come gli esseri umani. Con l’aiuto della Strega del mare, ottiene una pozione che le consente di avere le gambe come gli umani, in cambio della sua voce: il principe, però, dovrà innamorarsi di lei entro un anno, altrimenti lei morirà, trasformandosi in schiuma di mare, destino di tutte le sirene.

Il finale della fiaba è diverso rispetto a quello del film: nel racconto, infatti, il principe decide di sposare un’altra ragazza. La sirenetta ha la possibilità di uccidere l’amato con un pugnale magico per poter tornare a essere una sirena anziché morire ma, per amore, decide di salvarlo e di accettare il suo destino. La sua bontà viene ripagata: la Sirenetta non muore ma diventa una figlia dell’aria, un essere invisibile che, compiendo buone azioni, dopo 300 anni potrà ottenere un’anima per andare in paradiso.

Il soldatino di stagno

Pubblicata per la prima volta nel 1838, questa fiaba parla di due bambini, un fratello e una sorella, che ricevono in dono alcuni giocattoli, tra i quali una ballerina di carta e 25 soldatini di stagno. A uno di questi, però, manca una gamba perché era stato fuso con lo stagno avanzato dagli altri. Di notte, quando i bimbi dormono, i giocattoli prendono vita: il soldatino senza una gamba e la ballerina si innamorano, suscitando l’invidia di un pupazzo a molla a forma di diavolo che lancia così una maledizione su di loro, condannandoli all’infelicità eterna. Il giorno successivo iniziano i guai per la coppia: il soldatino cade dal davanzale della finestra e solo dopo una serie di disavventure, riesce a tornare dalla sua amata. In seguito, però, finisce nel fuoco e inizia a sciogliersi: una fata decide di aiutarlo e con un incantesimo ordina che sia sempre felice. Con un colpo di vento, anche la ballerina finisce nel fuoco e all’indomani, dei due non resta che un cuoricino di stagno e un lustrino bruciato.

Il brutto anatroccolo

Pubblicata nel 1843, questa è un’altra famosissima fiaba di Christian Andersen. Il protagonista è un piccolo anatroccolo che viene deriso ed emarginato dai suoi fratelli perché grigio, goffo e diverso da loro. Per questa ragione, il piccolo decide di fuggire e, dopo varie peripezie, incontra dei bellissimi cigni che lo accolgono. Il piccolo rimane stupito di ciò ma poi, specchiandosi nell’acqua, si accorge di essersi trasformato e scopre di essere un cigno.

La piccola fiammiferaia

Pubblicata nel 1848, questa è tra le fiabe più commoventi di Andersen. La protagonista è una bimba povera costretta a vendere fiammiferi per vivere: nessuno, però, li compra e, anzi, la piccola viene anche trattata in malo modo dai passanti. Nel timore di tornare a casa dal padre senza l’incasso, la bimba decide così di restare per strada dove però deve affrontare il freddo pungente. Per scaldarsi inizia ad accendere i fiammiferi e, per ciascuno di essi, ha una visione di qualcosa di bello: prima una stufa, poi una tavola imbandita, un albero di Natale e per ultima sua nonna, scomparsa tempo prima. La piccola alla fine muore di freddo e la nonna la porta con sé in paradiso, mentre chi l’aveva respinta il giorno prima piange la sua morte, nel rimpianto di non averla aiutata.

domenica 17 marzo 2024

L’incantevole Creamy: la storia e i personaggi di uno degli anime più famosi di sempre

 

Scopri le caratteristiche della serie animata


Uno dei più famosi e amati anime della storia è “L’incantevole Creamy”. Trasmessa per la prima volta in Giappone nel 1984 e in Italia nell’anno successivo, la serie è stata prodotta dallo Studio Pierrot, il celeberrimo studio di animazione giapponese autore di altre storie di grande successo, come ad esempio Lamu o Naruto. A differenza della maggior parte degli anime che sono generalmente tratti dai manga, in questo caso il fumetto è arrivato dopo la serie animata composta da 52 episodi in totale.

Quello di Creamy è un anime "maho shojo” o “majokko”, che letteralmente significano rispettivamente “ragazza magica” e “streghetta” e indicano un sottogenere che unisce la commedia al fantasy o alla fantascienza, con elementi romantici e magici. Questa storia, non a caso, è inclusa nella cosiddetta “saga delle maghette” dello Studio Pierrot, della quale fanno parte anche altri anime majokko, ossia “Evelyn e la magia di un sogno d’amore”, “Magica Emi” e “Sandy dai mille colori”. Le protagoniste hanno in comune il fatto di aver ricevuto dei poteri magici che consentono loro di compiere magie e anche di trasformarsi in un’altra persona che diventa il loro alter ego.

La storia di Creamy Mami


La serie dal titolo originale “L’angelo della magia Creamy Mami” racconta la storia di Yu Morisawa, una bambina vivace che ama sognare. Questa sua capacità le consente di scorgere in cielo un’arca di cristallo che pochissime altre persone al mondo sono riuscite a vedere prima di lei.

Un folletto di nome PinoPino ringrazia Yu per aver salvato da una tempesta di sogni l’arca proveniente dal pianeta Stella Piumata. Il folletto la ricompensa con un medaglione magico a forma di portacipria che le donerà il potere di fare magie e che dovrà però restituire dopo un anno.

Yu inizia così un’avventura incredibile, nella quale viene accompagnata da Posi e Nega, due creature incaricate di vegliare su di lei che assumono le sembianze di due gatti. Ben presto Yu scopre che dal medaglione può estrarre una bacchetta magica in grado di trasformarla in una bellissima ragazza di 16 anni. Dopo aver pronunciato la formula magica, Yu si trasforma per la prima volta e poco dopo incontra per caso un produttore discografico che, affascinato dalla sua bellezza, la trascina all’interno di uno studio televisivo, pregandola di cantare per sostituire un’altra cantante. A quel punto Yu è costretta a scegliere un nome d’arte e, ispirandosi al negozio “Creamy crêpe” dei suoi genitori, decide di chiamarsi Creamy.

Inaspettatamente la sua esibizione ottiene un enorme successo e, sebbene Yu non sia interessata alla carriera musicale, alla fine si lascia convincere dal produttore discografico a continuare a esibirsi e diventa ben presto una popstar amata e famosa. È proprio così che inizia la sua doppia vita: con mille difficoltà, Yu deve infatti destreggiarsi tra la sua vita di sempre e i suoi impegni discografici, senza peraltro poter rivelare la nessuno la sua doppia identità, pena la perdita dei poteri. Un giorno, però, il ragazzo di cui è segretamente innamorata, Toshio, la vede trasformarsi in Creamy, scoprendo così il suo segreto. Il folletto PinoPino alla fine consentirà a Yu di mantenere i suoi poteri, ma Toshio dovrà accettare di cancellare dalla sua mente ciò che ha visto.

Così facendo, Creamy continua la sua carriera, ottenendo sempre più successo e vivendo tante avventure fino al giorno in cui, trascorso un anno, deve restituire il medaglione. Con un grande concerto, Creamy saluterà quindi il suo pubblico per poi sparire in un arcobaleno di luci, mentre Yu, dopo aver visto l’arca ripartire per sempre, tornerà alla sua solita vita in compagnia di Toshio che, nel frattempo, ha recuperato la memoria.

L’incantevole Creamy: i personaggi


I personaggi principali del cartone di Creamy sono:

  • Yu: è una bambina di 10 anni dal carattere esuberante, considerata un vero maschiaccio da sua madre. È curiosa, gentile e altruista. Creamy Mami diventa il suo alter ego grazie ai poteri magici ricevuti;
  • Toshio Otomo: ha 14 anni ed è l’amico di infanzia del quale Yu è segretamente innamorata. Diventa il più grande fan di Creamy ma, alla fine, si rende conto di essere legato a Yu;
  • Midori Kisaragi: è il migliore amico di Toshio ed è innamorato di Yu;
  • PinoPino: è un folletto alieno originario del pianeta Stella Piumata. È lui a donare a Yu il medaglione magico;
  • Posi e Nega: sono creature provenienti dal pianeta Stella Piumata e incaricate da PinoPino di vegliare su Yu e di aiutarla a gestire i suoi poteri. I loro nomi significano “positivo” e “negativo” e indicano le peculiarità dei loro caratteri: mentre Posi è ottimista e gentile, Nega è pessimista e irascibile. Queste due bizzarre creature assumono le sembianze di due gatti, il primo bianco e rosa con gli occhi azzurri e il secondo bianco e verde con gli occhi rosa.
  • Natsume Morisawa: è la madre di Yu e, insieme al marito, gestisce una creperia chiamata Creamy Crêpe. È romantica ma permalosa;
  • Tetsuo Morisawa: è il padre di Yu e marito di Natsume, è un uomo calmo e gentile;
  • Shingo Tachibana: è il presidente della Parthenon Production, l’etichetta discografica di Creamy. È un produttore ambizioso e nevrotico e ha un’infatuazione per Creamy;
  • Megumi Ayase: è un’altra cantante della casa discografica e diventa la rivale di Creamy, della quale è gelosa perché il produttore di cui è innamorata le preferisce la collega;
  • Hayato Kidokoro: è il simpatico e buffo manager di Creamy e Megumi;
  • Joe Snake: è un giornalista che fa di tutto per scoprire la vera identità di Creamy ma alla fine rinuncia, cambiando persino lavoro.

venerdì 15 marzo 2024

Alessandro Baricco

 

Con Corriere della Sera arriva in edicola la collana dedicata a Alessandro Baricco, uno dei più apprezzati scrittori della letteratura contemporanea.
Personaggio polivalente essendo scrittore, drammaturgo, saggista, autore televisivo, fondatore della
scuola Holden, lo stile di Baricco è caratterizzato dall'originalità con cui ha attraversato vari generi letterari.

Piano dell’opera:

  • Oceano mare - 15/03/2024
  • Castelli di rabbia - 22/03/2024
  • Seta - 29/03/2024

giovedì 14 marzo 2024

Terrorismo italiano

 

Con La Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera arriva in edicola Terrorismo italiano, la collana di libri inediti che ripercorre gli eventi dramamtici che hanno caratterizzato la storia italiana.
Ogni settimana un volume dalla narrazione diretta e accessibile capace di rendere comprensibili le dinamiche complesse dei tragici eventi che hanno sconvolto il nostro Paese.
La collezione è un viaggio attraverso il passato per non ripetere gli errori di ieri.

Piano dell’opera:

  • Il sequestro e la morte di Aldo Moro - 14/03/2024
  • La strage dell'Italicus - 21/03/2024
  • Valerio Fioravanti e Francesca Mambro - 28/03/2024

mercoledì 13 marzo 2024

La storia del modellismo: com’è nato e quali sono le tipologie

 


Scopri le origini e l’evoluzione dei modellini


Il modellismo è un hobby che appassiona tantissime persone. Si tratta di una vera e propria arte, un’attività che richiede manualità, pazienza, dedizione e attenzione al dettaglio. Ma come è nato il modellismo? Ripercorriamo la sua storia dalle origini fino a oggi, passando in rassegna le principali tipologie esistenti.

Cos’è il modellismo


Il modellismo è la riproduzione in scala di un qualsiasi oggetto o di un diorama, ossia la rappresentazione di un paesaggio, di una scena di qualsiasi tipo o di un evento storico. Per realizzare questi modellini si utilizzano dei kit di montaggio, composti da tutti i vari pezzi da assemblare e dagli strumenti necessari per la costruzione del modello e per la sua rifinitura.

La storia del modellismo


L’origine del modellismo è molto antica: questa attività nacque come una rudimentale forma di arte che riproduceva figure umane stilizzate. Nell’Antico Egitto, ad esempio, furono prodotti soldatini di legno e anche alcuni tra i primi modellini navali legati al culto dei morti.

Con lo sviluppo dei traffici marittimi, nel Medioevo si diffusero anche le riproduzioni di modelli di velieri, attività che si sviluppò ancora di più a partire dal XVI secolo, nel periodo delle grandi esplorazioni. Nel Seicento e nel Settecento questi modellini navali iniziarono ad avere una funzione celebrativa delle grandi imprese delle flotte europee. Ben presto, però, lo scopo di questi modellini diventò un altro: i monarchi, infatti, volevano vedere riprodotti in scala i loro eserciti. Nacquero così i soldatini, realizzati in materiali diversi, come argento, stagno o altri metalli. I nobili, invece, amavano le riproduzioni navali di pregio, realizzate ad esempio con osso di balena.

Napoleone poi iniziò a utilizzare sempre più frequentemente i soldatini e le riproduzioni di armi e mezzi militari per le simulazioni dei movimenti delle truppe, l’elaborazione di strategie militari e l’addestramento dei soldati. Tra le gerarchie militari, dunque, si diffusero rapidamente modellini di ogni genere e la produzione dei soldatini diventò ben presto industriale. In particolare, Norimberga, nel sud della Germania, diventò il principale centro di produzione delle “zinfiguren”, ossia dei “figurini” in basso rilievo, quelli che oggi sono appunto noti come “i soldatini di Norimberga”, modelli quasi bidimensionali e realizzati artigianalmente in piombo. In seguito, le tecniche si affinarono, fino a ottenere i classici soldatini tridimensionali che conosciamo.

Sul finire dell’Ottocento, anche in Gran Bretagna si sviluppò l’industria dei modellini e nel XX secolo nacquero i primi kit di montaggio, dal cui sviluppo, a partire dagli anni ’20, derivò poi la diffusione del modellismo come hobby di massa e la pubblicazione di riviste specializzate sull’argomento.

I tipi di modellismo


I tipi di modellismo sono due:

  • Modellismo statico: è la riproduzione fedele in scala di un oggetto ed è la forma più antica di modellismo. Possono essere riprodotti soggetti e oggetti di qualsiasi tipo, dai mezzi di trasporto, fino agli edifici e a figure come soldatini e bambole. Questi modelli spesso sono delle vere e proprie opere d’arte, realizzate a mano con materiali diversi e rifiniti nei minimi dettagli;

  • Modellismo dinamico: è la riproduzione in scala di un oggetto che è dotato anche di un motore elettrico o a scoppio che gli consente di muoversi. Si tratta, ad esempio, delle macchinine o di altri mezzi di trasporto radiocomandati.
Vediamo ora le principali categorie di modellismo.

Il modellismo navale


Come abbiamo anticipato, il modellismo navale in legno è la forma più antica di questa arte che ha poi registrato una grande diffusione nei secoli dello sviluppo mercantile e delle grandi esplorazioni. Ancora oggi sono tanti gli appassionati che realizzano modellini di velieri, navi da guerra e navi mercantili, con grande attenzione ai dettagli e alla ricerca storica per rendere queste riproduzioni fedeli all’originale. I modelli navali dinamici sono riproduzioni di imbarcazioni in grado di muoversi con sistemi diversi, ad esempio a vela o con vari tipi di motore.

Il modellismo ferroviario


Il modellismo ferroviario, nato a cavallo tra Ottocento e Novecento, riguarda la riproduzione non solo di treni, ma anche di ferrovie e di tutto ciò che riguarda questo settore. Nel modellismo statico, ad esempio, sono diffuse le riproduzioni di diorami di stazioni o ferrovie dove, però, i trenini sono fermi. Nel settore dinamico, invece, lo scopo è proprio quello di mostrare il movimento del treno sulle rotaie.

Il modellismo aereo


Il modellismo aereo, nato agli inizi del Novecento, prevede la riproduzione in scala di aeromobili, che possono essere statici o dinamici. In questo settore, che può comprendere anche gli elicotteri, i soggetti riprodotti sono molto spesso aerei da guerra, sia storici che moderni.

Il modellismo auto


Il modellismo auto è nato a partire dagli anni ’60, riscuotendo subito un enorme successo. I modellini auto possono essere statici da collezione e riprodurre, ad esempio, auto d’epoca o auto sportive particolari, oppure possono essere dinamici e quindi costruiti con al loro interno un motore che consente loro di essere radiocomandati. In questo settore rientra anche il modellismo di camion e altri mezzi di trasporto.

Il modellismo militare


Come abbiamo visto, il modellismo militare statico nasce nell’Ottocento ma è molto diffuso ancora oggi tra gli appassionati di riproduzioni di soldati e mezzi militari, da quelli storici, fino a quelli più moderni, come i carri armati.

domenica 10 marzo 2024

Come si sono estinti i dinosauri: le teorie più famose

 


Dal meteorite Chicxulub ai batteri


La scomparsa dei dinosauri rappresenta uno dei misteri più affascinanti della storia. Ancora oggi, infatti, è difficile riuscire a capire come si siano estinti i dinosauri, nonostante i numerosi studi sull’argomento. Scopriamo di più a riguardo.

Quando si sono estinti i dinosauri?


Com’è noto, l’era dei dinosauri è iniziata all’incirca 230 milioni di anni fa, quando queste creature fecero la loro comparsa sulla Terra. Nel Mesozoico i tipi di dinosauri aumentarono notevolmente perché le specie si diversificarono molto tra di loro, dando origine a circa 160.000 nuove specie.

L’estinzione dei dinosauri risale al Cretaceo, ossia a circa 65 milioni di anni fa. In realtà, questi animali non furono gli unici a estinguersi: nello stesso periodo, infatti, scomparvero anche numerosi animali vertebrati e invertebrati, sia marini che terrestri. Tuttavia, è soprattutto l’improvvisa scomparsa dei dinosauri ad aver sempre portato gli studiosi a interrogarsi sulle sue ragioni, proprio perché è difficile spiegare come queste creature, spesso enormi e feroci, non siano riuscite a sopravvivere e ad adattarsi a eventuali nuove condizioni del loro habitat.

Perché si sono estinti i dinosauri?


Nelle prima metà dell’Ottocento furono rinvenuti i primi resti di dinosauri e gli studiosi iniziarono quindi a farsi domande sul come si fossero estinti. In quel periodo si pensava che la storia della Terra fosse un susseguirsi di cataclismi che generavano man mano estinzioni e nuove specie e che, dunque, la scomparsa dei dinosauri fosse dovuta a questo ciclo continuo di eventi catastrofici. La teoria dell’evoluzione di Darwin cambiò la prospettiva e molti studiosi iniziarono a pensare che, invece, i dinosauri fossero semplicemente troppo lenti, troppo grandi, poco intelligenti e poco adatti a sopravvivere di fronte a cambiamenti ambientali: per queste ragioni, alla fine furono soppiantati da specie più evolute, come ad esempio i mammiferi.

In realtà, i paleontologi hanno poi raccolto ulteriori dati e reperti che dimostrano che i dinosauri non erano affatto animali poco inclini ai cambiamenti e poco scaltri, considerando che hanno dominato la Terra per milioni di anni, adattandosi a tantissimi cambiamenti ambientali ed evolvendosi in numerose nuove specie con caratteristiche più avanzate e più adatte alle nuove condizioni. Molti tipi di dinosauri, infatti, divennero agili e veloci e non furono affatto rimpiazzati dai mammiferi che, in ogni caso, fecero la loro comparsa sulla Terra più o meno nel loro stesso periodo. L’unica certezza è che i mammiferi hanno in effetti iniziato a dominare il pianeta proprio dopo il Cretaceo, ossia dopo la misteriosa estinzione dei dinosauri.

Le ipotesi sull’estinzione dei dinosauri


Ad oggi esistono tantissime ipotesi sull’evoluzione dei dinosauri, alcune fatte da semplici appassionati, altre da veri paleontologi che continuano a cercare risposte a questo grande mistero. Nel tempo sono quindi state elaborate diverse teorie scientifiche, basate su dati e osservazioni degli studiosi. Vediamo insieme quali sono le più famose.

La teoria del Chicxulub


Una delle ipotesi più diffuse è che sia stato un meteorite a far estinguere i dinosauri. Secondo i primi studi sul tema, circa 65 milioni di anni fa sulla Terra si sarebbe schiantato un meteorite grande 10 chilometri: si tratta del meteorite Chicxulub che avrebbe creato il cosiddetto “cratere di Chicxulub” che si trova nella penisola dello Yucatan, in Messico e occupa una superficie dal diametro di ben 180 chilometri.

Per gli esperti l’impatto tra il meteorite e il suolo terrestre sarebbe stato davvero devastante: lo scontro avrebbe provocato un’esplosione enorme con la conseguente immissione nell’aria di una quantità di polvere tale da creare una coltre di nubi fitta e impenetrabile. Questo evento avrebbe quindi modificato le condizioni climatiche: a causa delle nubi, infatti, la Terra non sarebbe più stata raggiunta dal Sole per mesi se non anni, vivendo quindi un lungo e gelido inverno che avrebbe ucciso tantissime specie di piante, cibo dei dinosauri erbivori che si sarebbero così estinti, seguiti di conseguenza anche da quelli carnivori.

Di recente altri studi hanno poi messo in discussione questa teoria sull’asteroide e i dinosauri. Alcune ricerche, infatti, hanno evidenziato che, in realtà, il meteorite Chicxulub si sarebbe schiantato sulla Terra 300 mila anni prima dell’estinzione dei dinosauri e, dunque, non può essere ritenuto il colpevole del disastro.

L’ipotesi dei vulcani e dei terremoti


Ulteriori ricerche hanno evidenziato che circa 65 milioni di anni fa sulla Terra ci fu un periodo di grande instabilità dovuta a continui terremoti, uniti a potenti e ripetute eruzioni vulcaniche che avrebbero liberato nell’atmosfera una massiccia quantità di cenere e gas, rendendo l’aria tossica e oscurando il Sole, creando così un effetto serra che modificò il clima, portando all’estinzione dei dinosauri e di tante altre specie.

Alcuni ricercatori sostengono che il meteorite e le eruzioni vulcaniche potrebbero essere entrambi responsabili della scomparsa dei dinosauri. Alcuni studi hanno evidenziato che nel periodo in cui è datata l’estinzione di queste creature, la Terra ha subito importanti variazioni di temperatura che potrebbero essere dovute a un concatenarsi di eventi, seppur avvenuti a circa 150 mila anni di distanza: la caduta del meteorite e l’intensa attività vulcanica. Questi due fattori insieme avrebbero determinato progressivamente dei cambiamenti climatici ai quali i dinosauri non sarebbero riusciti ad adattarsi per sopravvivere.

L’epidemia virale, i mammiferi e le cause naturali


Esistono, infine, altre tre ipotesi sull’estinzione dei dinosauri elaborate da alcuni studiosi. La prima sostiene che la scomparsa di questi animali sia dovuta a un’epidemia virale o batterica diffusasi in quel periodo che li avrebbe sterminati. Per la seconda ipotesi, invece, i responsabili di tutto sarebbero i piccoli mammiferi che iniziarono a cibarsi delle uova di dinosauro: nel tardo Cretaceo, a scomparire furono soprattutto gli animali di grossa taglia, mentre sopravvissero, appunto, i piccoli mammiferi, gli uccelli, alcune specie di serpenti, coccodrilli, tartarughe e lucertole, ma questo non basta per dare una risposta definitiva a questo grande mistero dell’evoluzione.

La terza e ultima ipotesi, invece, sostiene che l’estinzione dei dinosauri sia avvenuta semplicemente per ragioni naturali, come è accaduto a tanti altri animali, come il mammut o la tigre dai denti a sciabola e come potrebbe purtroppo accadere anche oggi a tante specie, vittime non solo dei cambiamenti climatici e ambientali, ma anche dell’uomo e del suo sfruttamento delle risorse naturali.

sabato 9 marzo 2024

Viaggi brevi - Itinerari insoliti

 

Con Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport arriva in edicola la nuova collana che raccoglie gli itinerari più affascinanti in Italia e Europa.
Ogni settimana una guida per definire il viaggio più adatto alle tue passioni e per sorprenderti attraverso punti di vista inattesi.
Le guide sono ideali anche per programmare una vacanza breve, anche nel week end.

Piano dell’opera:

  • Parigi - Capitale di arte e cultura - 09/03/2024
  • Venezia - I colori della Laguna - 16/03/2024
  • Barcellona e la Catalogna - Fra avanguardie e storia - 23/03/2024

mercoledì 6 marzo 2024

Intimità - I romanzi di Liala

 

Con Intimità arriva in edicola la collana dedicata ai romanzi di Liala, la nota autrice di romanzi rosa del Novecento.
Racconti che parlano d'amore, bellezza e trasgressione e che hanno come protagonisti figure femminili che inseguono travolgenti passioni.
Romanzi senza tempo in grado di far battere forte il cuore ieri come oggi.

Piano dell’opera:

  • La casa delle lodole - 06/03/2024
  • Riverberi lontani - 13/03/2024
  • Una notte a Castelguelfo - 20/03/2024

Le Principesse Disney: tutti i nomi e le storie

 


Scopri quali sono e le loro avventure


Le Principesse Disney sono le protagoniste di alcune tra le più belle storie del cinema d’animazione. Questi personaggi femminili sono entrati a far parte di una linea di franchise chiamata, appunto, “Linea della Principesse” (Princess Line) e ideata negli anni ’90. Questa linea di prodotti ha riscosso sin da subito un enorme successo e poi si è evoluta, comprendendo una vasta gamma di gadget dedicati a queste eroine molto amate dal pubblico ancora oggi. Vediamo quindi quali sono le Principesse Disney.

Quante sono le principesse Disney?


Le Principesse Disney attualmente sono 12 in totale. A ciascuna di esse è stato attribuito un numero basato sull’ordine cronologico di uscita del film che le vede come protagoniste. I nomi delle Principesse Disney sono: Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Ariel, Belle, Jasmine, Pocahontas, Mulan, Tiana, Rapunzel, Merida e Vaiana.

Tutte le Principesse Disney sono protagoniste di film d’animazione Disney, tranne Merida che, invece, è il personaggio principale di un film Pixar. In realtà, alcune di loro non sono esattamente delle principesse o non sposano un principe, ma sono state comunque incluse in questa linea grazie alla loro popolarità.

1 - Biancaneve


Biancaneve è la protagonista del film “Biancaneve e i sette nani” della Disney, uscito nel 1937 e ispirato alla popolare fiaba europea. Nella storia Biancaneve è vittima della sua perfida matrigna Grimilde che, invidiosa della sua bellezza, fa di tutto per ucciderla. Ma la Principessa verrà aiutata dai sette nani e infine dal Principe Florian, che la risveglierà dalla morte con un bacio.

2 - Cenerentola


Cenerentola è la protagonista dell’omonimo film Disney uscito nel 1950 e ispirato alla celebre favola. Nel 2002 e nel 2007 sono poi usciti altri due film sulla sua storia, ossia “Cenerentola II: quando i sogni diventano realtà” e “Cenerentola III: il gioco del destino”. Cenerentola è vittima della perfidia della matrigna e delle sorellastre che la trattano come una serva; grazie all’aiuto della Fata Smemorina, però, riuscirà ad andare al ballo del Principe e in seguito a sposarlo.

3 - Aurora


Aurora è la terza delle Principesse Disney, protagonista del film “La bella addormentata nel bosco” del 1959, ispirato all’omonima fiaba. A causa di una maledizione da parte della strega Malefica non invitata al suo battesimo, prima del tramonto del suo sedicesimo compleanno la Principessa si punge con il fuso di un arcolaio e si addormenta in un sonno eterno. Verrà salvata solo dal Principe Filippo che la risveglierà con un bacio.

4 - Ariel


Ariel è la Principessa Disney protagonista del film “La sirenetta” del 1989, basato, seppur con molte differenze, sulla fiaba di Andersen. Ariel è una sirena che vorrebbe diventare una donna. Alla fine, riuscirà a realizzare il suo sogno di conoscere il mondo terrestre, diventando umana e sposando il Principe Eric di cui si è innamorata.

5 - Belle


Belle è la Principessa Disney protagonista del film del 1991La bella e la bestia”, ispirato all’omonima fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Belle è la figlia di un inventore che, per una sfortunata casualità, finisce prigioniero nel castello della Bestia. Belle partirà per salvare suo padre e così conoscerà la Bestia, che altro non è che un Principe vittima di una maledizione. Con il suo amore, Belle riuscirà a spezzare l’incantesimo: il Principe tornerà umano e i due potranno sposarsi.

6 - Jasmine


Jasmine è la protagonista di tre film Disney, ovvero “Aladdin”, “Il ritorno di Jafar” e “Aladdin e il re dei ladri”. La Principessa è la figlia del Sultano ma non ama la vita a palazzo e vorrebbe essere libera. Alla fine, si innamora di Aladdin, un ladruncolo che la salva e che poi, dopo varie peripezie e con l’aiuto del Genio della lampada, riesce a diventare un suo pretendente e a sposarla.

7 - Pocahontas


Pocahontas è la protagonista dell’omonimo film Disney del 1995 basato sulla storia di una nativa americana che sposò un inglese. Anche nel film l’eroina è la coraggiosa figlia di un capo tribù che si innamora di John Smith, uno dei leader dei coloni inglesi pionieri in Virginia. Tra le Principesse Disney, Pocahontas è la prima ad avere più di un amore: nel sequel del 1998 “Pocahontas II: Viaggio nel nuovo mondo”, infatti, la giovane si innamora di un marinaio di nome John Rolfe e alla fine resta con lui.

8 - Mulan


Mulan è la Principessa Disney protagonista del film del 1998 e del sequel “Mulan II” del 2004, entrambi basati sulla storia di Hua Mulan, la leggendaria eroina cinese che si arruolò in un esercito di soli uomini e le cui gesta furono narrate in un famoso poema. In realtà, Mulan non è di sangue reale e non sposa un principe, bensì Li Shang, capitano delle guardie che, comunque, fa parte di un’alta classe sociale, sebbene non nobile. Proprio come il personaggio reale, anche nel film Mulan vive molte avventure dopo essere entrata nell’esercito sotto falso nome per sostituire il padre, ormai anziano e impossibilitato ad assolvere l’obbligo militare.

9 - Tiana


Tiana è la prima Principessa Disney di colore, protagonista del film “La principessa e il ranocchio” del 2009. La storia, basata su una favola dei fratelli Grimm, narra di una ragazza che sogna di aprire un ristorante. Alla fine, riuscirà a realizzare il suo sogno, dopo aver incontrato Naveen, un principe trasformato in un ranocchio dal malvagio Dottor Facilier. Dopo varie peripezie, i due si innamorano e si sposano, così Tiana diventa una Principessa a tutti gli effetti e spezza l’incantesimo che li aveva resi entrambi ranocchi.

10 - Rapunzel


Rapunzel è la Principessa Disney protagonista del film “Rapunzel – L’intreccio della torre” del 2010, ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm. La storia narra di una principessa che viene rapita da bambina dalla malvagia Gothel e tenuta prigioniera in una torre, perché i suoi meravigliosi e lunghissimi capelli biondi hanno dei poteri magici che la donna vuole sfruttare per rimanere giovane. Rapunzel alla fine riesce a fuggire grazie a Eugene, un ladruncolo capitato per caso nella torre: i due si innamorano e, dopo varie avventure, riescono a tornare dalla famiglia originaria di lei e a sposarsi nel suo castello.

11 - Merida


Merida è la protagonista del film Pixar del 2012 “Ribelle – The Brave” ed è l’unica Principessa a non avere una storia d’amore. È anche l’unica, insieme ad Ariel, a non essere figlia unica. Giovane principessa scozzese, Merida non ama la vita di corte e si ribella al padre che vorrebbe darla in sposa a uno degli eredi degli altri clan del Paese. Dopo un litigio con la madre, la Principessa fugge nel bosco e incontra una strega. Da quell’incontro si scatenerà una serie di eventi che le cambierà la vita.

12 - Vaiana


Vaiana è la Principessa Disney protagonista del film “Oceania” del 2016. Il suo destino è quello di diventare matai, ossia il capovillaggio dell’isola polinesiana di Motunui e, anche per questa ragione, intraprende una coraggiosa missione per salvare il suo popolo. Vaiana è l’ultima Principessa Disney a essere entrata a far parte della linea nel 2019.

Le altre Principesse Disney


In passato di questa linea facevano parte anche altre due protagoniste dei film Disney, ovvero Trilli ed Esmeralda. Trilli, nota anche come Campanellino, è la fata alata che accompagna Peter Pan nelle sue avventure nel film del 1953, mentre Esmeralda è la protagonista femminile de “Il Gobbo di Notre Dame” del 1996. Tra le Principesse Disney moderne ci sono poi Elsa e Anna, le protagoniste di “Frozen”: sebbene siano delle principesse a tutti gli effetti, non fanno parte di questa linea perché a loro è stata dedicata la linea Disney Frozen.

L’universo delle Principesse Disney


Oltre ai film delle Principesse Disney, in seguito sono stati prodotti dei remake e delle serie televisive. L’universo di questi personaggi è costellato poi di eventi speciali a loro dedicati oltre a tantissimi prodotti diversi pensati per tutti gli appassionati di queste magiche storie. È possibile collezionare, ad esempio, le bambole delle Principesse Disney, corredate dai loro vestiti più belli, come l’iconico abito di Cenerentola al ballo, o il magnifico abito giallo di Belle nella scena finale del film; sono poi disponibili videogames e giochi di ogni tipo, oltre alle riviste e ai gadget ufficiali, molti dei quali puoi trovarli in edicola.

lunedì 4 marzo 2024

La storia e i personaggi dei fumetti di Paperino

 


Scopri di più sugli abitanti di Paperopoli


Insieme a Topolino, Paperino è uno dei personaggi Disney più amati di sempre. Nato da un cortometraggio, è poi diventato il protagonista di un fumetto di grande successo. Ripercorriamo quindi la storia dei fumetti di Paperino, per scoprire di più sulle sue avventure e sui vari personaggi.

La nascita del fumetto di Paperino


Come anticipato, in realtà il personaggio di Paolino Paperino, il cui nome originale è Donald Fauntleroy Duck, ha esordito nel 1934 nel cortometraggio intitolato “The Wise Little Hen” (La gallinella saggia). Nello stesso anno il simpatico papero ha esordito anche nel mondo dei fumetti, nell’adattamento del suddetto cortometraggio realizzato per la serie Silly Simphonies. Nel 1935 Paperino ha poi debuttato nelle strisce giornaliere di Topolino disegnate da Floyd Gottfredson, come spalla nelle storie del già celebre Mickey Mouse e dei suoi amici.

Inizialmente, dunque, Paperino ha avuto un ruolo marginale in questi fumetti ma poi ha conquistato il pubblico e la sua crescente popolarità ha convinto i suoi ideatori a dargli più spazio, fino a creare prima delle brevi strisce quotidiane e poi un fumetto dedicato interamente a lui. Nel 1942 è così uscito il primo albo su questo ormai iconico personaggio, intitolato “Paperino e l’oro del pirata” e realizzato da Carl Barks e Jack Hannah. Il fumettista Carl Barks è stato in seguito definito come “l’uomo dei paperi” perché è stato proprio lui a comprendere il potenziale di Paperino e a svilupparlo, creando poi tutto il suo mondo che ha avuto un enorme successo sia nei fumetti, sia nei film e nei cartoni animati che lo vedono come protagonista.

L’ambientazione del fumetto di Paperino


Il successo del personaggio di Paperino nelle tavole domenicali che lo vedevano protagonista insieme ai già noti personaggi di Topolino, convinse quindi i suoi creatori a costruire una nuova linea narrativa: oltre a Topolinia, nell’universo Disney è così nata una nuova città, ossia Paperopoli. Anche questa città si trova nel Calisota, uno stato immaginario degli Stati Uniti ispirato alla California settentrionale. Inizialmente Paperopoli è stata rappresentata come un piccolo centro di provincia: in seguito, però, la città si è sviluppata, sia a livello economico che a livello sociale, diventando una grande metropoli con grattacieli e altri edifici futuristici. La voce della città è il Papersera, giornale di proprietà di Zio Paperone al quale spesso lavorano anche alcuni personaggi.

I personaggi di Paperino


Quasi tutti i personaggi di Paperino sono dei paperi antropomorfi, ossia hanno le sembianze di paperi ma si comportano come degli esseri umani. Nel corso della sua evoluzione, i fumetti di Paperino, così come i cartoni, hanno visto comparire tantissimi personaggi diversi. Vediamo quali sono i principali.

L’albero genealogico di Paperino


Il “Donald Duck Family Tree”, ossia l’albero genealogico di Paperino, è un’opera del fumettista Don Rosa, uno dei più celebri disegnatori Disney. Pubblicato per la prima volta nel 1993, questo albero è stato realizzato con la collaborazione di Carl Barks per raccontare nel dettaglio la storia della famiglia di Paperino. Il noto papero è figlio di Ortensia de’ Paperoni e Quackmore Duck, che sono rispettivamente la figlia di Fergus de’ Paperoni nonché sorella di Paperon de’ Paperoni e il figlio di Nonna Papera.

Paperino e i suoi parenti


Il protagonista Paolino Paperino è un papero celibe e senza figli che, però, ha a suo carico tre nipoti. È un papero bianco con le zampe arancioni, di carattere pigro e irascibile. La casa di Paperino è una villetta in cui sta in affitto, sebbene non abbia un impiego fisso e sia perseguitato dai creditori, tra i quali il suo stesso zio. Nonostante i suoi aspetti negativi, ha conquistato il pubblico perché è un eterno sfortunato e le sue disavventure sono divertenti; inoltre, risulta essere comunque una figura positiva, perché è generoso, leale, un vero amico dal grande cuore. Il vestito di Paperino è l’iconica blusa da marinaio abbinata a un berretto; infine, la macchina di Paperino è la mitica 313, compagna di tante storie. Come tanti altri personaggi dei fumetti, anche Paperino ha il suo alter ego: si tratta di Paperinik, un eroe mascherato che inizialmente aveva lo scopo di vendicare i torti subiti da Paperino; in seguito, però, si è evoluto in giustiziere per proteggere gli abitanti di Paperopoli.

Tra i personaggi principali del fumetto di Paperino ci sono anche molti suoi parenti. Ecco quali sono:

  • Paperon de’ Paperoni: noto semplicemente come Zio Paperone, è lo zio di Paperino. Ispirato al personaggio di Charles Dickens, Ebenezer Scrooge, Paperone è un ricco uomo d’affari, un imprenditore avido e attaccato al denaro, che custodisce nel suo iconico Deposito, un enorme edificio che domina Paperopoli ed è dotato dei più sofisticati sistemi di allarme per difenderlo dai ladri. La famosa Numero Uno di Zio Paperone è la sua prima moneta guadagnata, custodita gelosamente;
  • Qui, Quo e Qua: sono i tre nipoti gemelli di Paperino, figli di sua sorella Della Duck. Vivono con lo zio, al quale amano fare scherzi, e fanno parte del gruppo scout delle Giovani Marmotte;
  • Gastone Paperone: è il cugino di Paperino e rappresenta la sua antitesi, in quanto, al contrario di lui, è un papero estremamente fortunato. Di carattere altezzoso e snob, è figlio di Daphne Duck (figlia di Nonna Papera);
  • Paperoga: è un altro cugino, un personaggio strampalato che si caccia sempre nei guai e rende la vita difficile a Paperino, diventando la sua spalla comica;
  • Nonna Papera: il suo nome è Elvira Coot ed è la nonna paterna di Paperino e materna di Gastone, oltre che bisnonna di Qui, Quo e Qua e zia di Paperon de’ Paperoni. Inoltre, è la nipote di Cornelius Coot, il fondatore di Paperopoli. Vive in campagna e ha una fattoria;
  • Pico De Paperis: è un altro zio di Paperino, marito di Matilda de’ Paperoni, sorella di Paperone, ed è uno scienziato professore.

Gli amici di Paperino


Oltre ai parenti, Paperino ha anche tanti amici, tra i quali:

  • Ciccio: in realtà, è quasi un parente, in quanto è il pronipote di Nonna Papera e vive con lei nella sua fattoria dove lavora come aiutante, anche se i suoi passatempi preferiti sono dormire e mangiare le torte preparate dalla nonna;
  • Battista: è un cane antropomorfo, maggiordomo di Zio Paperone;
  • Paperina: è la fidanzata di Paperino e, anche se spesso i due litigano perché lui non si dimostra all’altezza delle aspettative di lei, alla fine tornano sempre insieme;
  • Archimede Pitagorico: è un grosso pollo antropomorfo ed è un inventore che vive nella sua casa/laboratorio e spesso aiuta Paperino e altri personaggi nelle loro avventure;
  • Brigitta McBridge: è una papera innamorata di Zio Paperone, lo corteggia da sempre senza però essere mai riuscita a conquistarlo.

Gli antagonisti nei fumetti di Paperino


Paperino e i suoi amici hanno anche degli antagonisti. I principali sono:

  • Banda Bassotti: è una banda di ladri composta da cani antropomorfi che rappresentano una continua minaccia per Zio Paperone, in quanto tentano in tutti i modi di svaligiare il suo deposito;
  • Cuoredipietra Famedoro: è il principale nemico di Zio Paperone, un papero spietato e ossessionato dall’idea di diventare il più ricco del mondo;
  • Rockerduck: è un altro acerrimo nemico di Zio Paperone, diventato molto più famoso in Italia rispetto a Cuoredipietra. In realtà, Rockerduck è più che altro un rivale in campo finanziario: è più giovane e scaltro di Paperone e cerca sempre di soffiargli gli affari più redditizi e di accrescere la sua influenza e il suo potere in città a discapito dell’avversario;
  • Amelia: soprannominata “la strega che ammalia”, è una papera fattucchiera che vive alle pendici del Vesuvio. È ossessionata dalla Numero Uno di Zio Paperone e vuole rubarla a tutti i costi, ritenendola un potente portafortuna.
Il mondo di Paperino e dei tanti personaggi che popolano Paperopoli ancora oggi appassiona tantissimi lettori dei fumetti Disney.

venerdì 1 marzo 2024

I personaggi Marvel: tutti i supereroi e le loro caratteristiche

 

Scopri quando sono comparsi la prima volta e i loro poteri


Sul grande schermo sono state portate le storie di tantissimi personaggi Marvel dei fumetti. Nati quasi tutti dalle menti dell’autore Stan Lee e del disegnatore Jack Kirby, loro vicende sono sempre più intricate e in ogni episodio della saga si aggiungono nuove figure che vanno ad arricchire il gruppo di supereroi Marvel. Tra di loro, però, ci sono alcuni personaggi che nella storia sono diventati i principali protagonisti. Scopriamo quindi quali sono i più importanti eroi Marvel, quando sono apparsi per la prima volta nei fumetti e le loro caratteristiche.

Capitan America


Tra i personaggi maschili della Marvel il primo a comparire nei fumetti è stato Capitan America nel 1941. Questo personaggio è nato come eroe patriottico durante la Seconda Guerra Mondiale: il suo vero nome è Steve Rogers e sul grande schermo è interpretato da Chris Evans. È un bravo soldato ma anche un uomo di grande cuore: i suoi poteri sono la forza, la velocità e la resistenza, ottenuti durante alcuni esperimenti militari.

I Fantastici Quattro


Quello dei Fantastici Quattro è il secondo tra tutti i fumetti Marvel a essere uscito nel 1961. Questi supereroi sono Mr Fantastic (Reed Richards), la Donna Invisibile (Susan Storm), la Torcia Umana (Johnny Storm), e la Cosa (Ben Grimm). Mr Fantastic è sposato con la Donna Invisibile, sorella della Torcia Umana. La Cosa, invece, è il migliore amico di Mr Fantastic. Questo è il primo vero gruppo di supereroi Marvel prima degli Avengers. Sono i protagonisti di tre film, di cui l’ultimo uscito nel 2015.

Hulk


L’incredibile Hulk ha fatto la sua prima apparizione con il fumetto uscito nel 1962. Quello era un periodo di grande tensione per il timore di attacchi nucleari: Stan Lee e Jack Kirby hanno così creato Bruce Banner, un personaggio coinvolto in un incidente durante un esperimento di un ordigno atomico, per colpa del quale è vittima di una mutazione genetica che lo trasforma in una creatura enorme e dalla forza incredibile, difficile da gestire quando prova stress o rabbia. Al cinema è comparso in moltissimi film.

Spider-Man


Creato da Stan Lee e Steve Ditko, il primo fumetto di Spider-Man è datato 1962. Il suo vero nome è Peter Parker e si trasforma nell’Uomo Ragno a causa del morso da parte di un ragno investito da radiazioni. Diventa così estremamente agile, forte e veloce, in grado di arrampicarsi sulle pareti e di avvertire le minacce con il “senso di ragno”. Questo supereroe è protagonista di una lunghissima serie di film e serie televisive. I più famosi sono certamente quelli della trilogia che vede Tobey Maguire nei panni del supereroe.

Thor


Quello di Thor è il quinto tra i nomi dei personaggi Marvel ad apparire in un fumetto nel 1962. Creato da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby, Thor è ispirato all’omonima divinità della mitologia norrena: è dunque il figlio di Odino e l’erede al trono di Asgard. Proprio grazie alle sue origini e al suo martello, Thor è tra i più forti e potenti supereroi dell’Universo Marvel, protagonista di numerosi film nei quali viene interpretato da Chris Hemsworth. In queste pellicole, lui è uno dei fondatori degli Avengers e in seguito entra a far parte anche dei Guardiani della Galassia.

Ant Man


Il fumetto di Ant Man è uscito per la prima volta nel 1962. Il protagonista è un biochimico di nome Henry Pym che scopre delle particelle subatomiche in grado di diminuire notevolmente le sue dimensioni, per poi riportarlo alle sue dimensioni normali. Il ragazzo decide di utilizzare questa scoperta per fare del bene: così costruisce un costume e un casco cibernetico che gli consentirà di controllare gli insetti e di diventare così “l’uomo formica”. Ant Man è arrivato al cinema nel 2015 con l’omonimo film, al quale ne seguiranno altri.

Iron Man


Iron Man è tra i supereroi Marvel più amati: il primo fumetto è uscito nel 1963 ad opera di Stan Lee, Larry Lieber e Don Heck. Il vero nome di questo eroe è Tony Stark: si tratta di un imprenditore arguto e affascinante che eredita un’azienda di sviluppo di armi e che poi riesce a costruire un congegno che permette al suo cuore di continuare a battere dopo i gravi danni riportati a seguito di un incidente. Al cinema è interpretato da Robert Downey Jr.

Dottor Strange


Il primo fumetto del Dottor Strange firmato da Stan Lee e Steve Ditko è uscito nel 1963 per la prima volta in Strange Tales. L’intento dei suoi creatori era quello di introdurre un personaggio diverso nell’universo dei supereroi: si tratta, infatti, dello Stregone Supremo che diventa il protettore della Terra contro i nemici di natura magica e mistica. Possiede poteri magici e telepatici e, grazie a un amuleto chiamato l’Occhio di Agamotto, può svelare illusioni, leggere nella mente degli altri e aprire portali verso altre dimensioni. Al cinema è interpretato da Benedict Cumberbatch.

Gli Avengers


I personaggi originali degli Avengers, comparsi per la prima volta tutti insieme nell’omonimo fumetto del 1963, sono Hulk, Thor, Ant Man, Iron Man e Wasp. Quest’ultimo è uno dei personaggi femminili Marvel: si chiama Janet Van Dyne e, dopo una modifica genetica dal primo Ant Man, ottiene il potere di modificare le sue dimensioni, volare con delle ali simili a quelle di un insetto ed emettere scariche elettriche con degli aculei. A differenza di altri gruppi di supereroi, come ad esempio i Vendicatori, gli Avengers sono una squadra riconosciuta a livello internazionale e godono quindi dell’appoggio di tutti gli stati. Nei vari film Marvel gli Avengers hanno spesso cambiato formazione.

X-Men


Il primo fumetto degli X-Men è uscito nel 1963. Questo gruppo è composto da Ciclope, Marvel Girl, Uomo Ghiaccio, Bestia e Angelo, dei giovani che hanno ottenuto poteri incredibili a causa di mutazioni genetiche.

Daredevil


Creato da Stan Lee e Bill Everett, Daredevil fa la sua comparsa nel 1964. L’eroe si chiama Matt Murdock e da ragazzino, per un incidente, viene in contatto con una sostanza radioattiva che lo rende cieco. Quanto accaduto, però, fa sì che gli altri suoi sensi si sviluppino in modo incredibile, conferendogli un grande potere. Daredevil di giorno fa l’avvocato, mentre di notte fa il giustiziere. Al cinema è stato interpretato da Ben Affleck nel primo film nel 2003 e in seguito da Charlie Cox nel Marvel Cinematic Universe.

Wolverine


La prima apparizione di Wolverine risale al numero 180 del fumetto di Hulk, nel 1964. Creato da Len Wen, Herb Trimpe e John Romita Sr, questo personaggio è il frutto di un esperimento che lo ha trasformato in un mutante che ha la capacità di rigenerarsi, sia fisicamente che mentalmente, oltre a sensi e istinti animali molto forti. È dotato di tre artigli ossei che può estrarre dal dorso di ciascuna mano e che, come il suo intero scheletro, sono stati ricoperti di un metallo indistruttibile. È comparso in molti film interpretato da Hugh Jackman.

Deadpool


Il personaggio di Deadpool, il cui vero nome è Wade Winston, è stato ideato da Fabian Nicieza e Rob Liefeld ed è comparso per la prima volta nel fumetto “New Mutants” del 1991. È un personaggio noto per la sua ironia e il suo comportamento politicamente scorretto: quando gli viene diagnosticato un cancro, con una cura sperimentale riesce a salvarsi e ottiene anche dei superpoteri che, però, hanno anche delle conseguenze. Ryan Reynolds è l’attore che lo interpreta nei film Marvel.

I personaggi femminili Marvel


Nell’universo Marvel ci sono anche diverse supereroine. Oltre alla Donna invisibile e a Wasp che abbiamo già citato, gli altri personaggi femminili principali sono:

  • Captain Marvel: si chiama Carol Danvers, è un’ex pilota di caccia della US Air Force che, a causa di una mutazione nel DNA, ottiene dei poteri immensi che la rendono una delle figure più forti di tutte quelle del Marvel Cinematic Universe. Interpretata da Brie Larson, è la protagonista dell’omonimo film del 2019 e poi è comparsa anche in “Avengers: Endgame”.
  • Jean Grey: è una mutante appartenente al gruppo degli X-Men ed è tra i supereroi più potenti tra quelli Marvel. È stata interpretata da Famke Janssen e in seguito da Sophie Turner.
  • Tempesta (Storm): il suo vero nome è Ororo Munroe, ha fatto parte degli X-Men per poi passare ai Vendicatori. Il suo potere principale è quello di controllare il clima e gli elementi. È comparsa nei film della saga degli X-Men interpretata da Halle Berry.
  • Mystica: è un personaggio misterioso, una mutante mutaforma appartenente all’universo degli X-Men. Ha il potere di trasformarsi assumendo l’aspetto di qualsiasi altra creatura. Rebecca Romijn l’ha interpretata al cinema da adulta, mentre Jennifer Lawrence da adolescente.
  • Elektra: è una guerriera che compare nella storia di Daredevil, con il quale ha un rapporto speciale, nonostante abbiano anche combattuto l’uno contro l’altro; al cinema è stata interpretata da Jennifer Garner.
  • Jane Foster: interpretata da Natalie Portman, è l’amore terreno di Thor. È in realtà un essere umano senza particolari poteri, se non una spiccata intelligenza che dimostra nel suo lavoro di dottoressa e scienziata.
  • Peggy Carter: era un soldato della Seconda Guerra Mondiale, dove ha combattuto al fianco di Captain America, con cui ha poi una storia d’amore. In seguito, diventa un agente dello Shield.
  • Gamora: è la figlia di Thanos, protagonista del fumetto “Il Guanto dell’infinito”. Possiede una forza sovrumana e il potere di guarigione.
  • Scarlet Witch: ha poteri immensi, è legata agli X-Men e poi è entrata a far parte dei nuovi Avengers.
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