Il gioco da tavoloè un passatempo perfetto per trascorrere una serata in compagnia degli amici o anche per giocare insieme agli ospiti durante le feste natalizie.
I giochi di società, infatti, non passano mai di moda: sono
generalmente adatti a tutti, sono coinvolgenti, divertenti e stimolanti a
livello mentale. Ma quali sono le origini dei giochi da tavolo e quali
sono le principali tipologie esistenti oggi? Scopriamolo insieme, in
questo breve viaggio nella loro storia.
Cosa sono i giochi da tavolo
Iniziamo definendo in modo più dettagliato cosa sono i giochi da tavolo.
Innanzitutto, bisogna dire che sono conosciuti anche come “giochi di società”, perché si giocano in gruppo e, di solito, per disputare una partita servono almeno due giocatori; poi sono noti anche come “giochi in scatola”, perché normalmente tutto l’occorrente per giocare è contenuto in una scatola.
In genere, questa scatola contiene un tabellone che è
la superficie sulla quale verrà giocato il gioco in questione. Insieme a
questa plancia da sistemare aperta su un tavolo, vengono fornite anche
le istruzioni con gli obiettivi del gioco, gli eventuali dadi se necessari, una piccola clessidra nel caso dei giochi a tempo, e infine dei segnalini,
ovvero dei pezzi o delle figure utilizzate nel gioco per spostarsi sul
tabellone. Ciascun gioco può poi contenere altri oggetti o accessori
necessari per la partita, come ad esempio dei cartellini con ulteriori istruzioni per le varie azioni di gioco.
Le origini dei giochi da tavolo
La storia del gioco da tavolo è iniziata in tempi antichissimi e molte civiltà antiche ne hanno lasciato diverse testimonianze. Vediamo alcune tra le più importanti.
Il gioco da tavolo nell’antichità
Sebbene sia piuttosto difficile stabilire quale gioco da tavolo sia nato
per primo, secondo alcune teorie quello più antico sarebbe il Senet, un gioco egizio raffigurato in alcune illustrazioni rinvenute nella tomba reale di Merknera: sembrerebbe un antenato del moderno backgammon e pare fosse molto amato dai faraoni. Nelle tombe reali di Ur, risalenti a un periodo compreso tra il 2400 e il 2600 a.C., sono poi state ritrovate altre tracce di antichi giochi da tavolo, tra i quali quello che è stato denominato il Gioco reale di Ur. Anche in altri siti archeologici, come il tempio di Kurna
(1400 A.C.), sono state rinvenute incisioni raffiguranti giochi da
tavolo. Oltre che dei passatempi, nell’Antico Egitto probabilmente
questi giochi avevano anche un significato religioso.
In epoca romana, abbiamo testimonianze sui giochi esistenti grazie, ad esempio, a Marco Terenzio Varrone e Ovidio. Nelle sue opere, il primo cita il Ludus Latrunculorum, gioco molto in voga nell’Antica Roma che era una sorta di antenato della dama. Ovidio, invece, nella sua opera “Ars Amatoria” descrive il Ludus Duodecim Scriptorum, una sorta di backgammon.
Nei tempi antichi, in India si giocava, invece, il Chaturanga, l’antenato dei moderni scacchi: questo gioco, così come altri provenienti dalla Cina e dall’Asia in generale, si diffusero in Europa attraverso la Via della Seta e gli scambi commerciali.
Il gioco da tavolo in epoca moderna
Nel Medioevo e ancor di più nel Rinascimento i giochi da tavolo divennero popolari in tutta Europa, sia nei ceti sociali più alti che in quelli più bassi. I nobili e gli esponenti del clero amavano, in particolare, gli scacchi,
gioco per il quale serve molta riflessione e una grande abilità nella
strategia; nei salotti borghesi e nelle taverne, invece, si diffusero
soprattutto i giochi di carte ma anche i giochi con i dadi, che erano per lo più giochi d’azzardo.
Con l’Illuminismo ci fu un grande sviluppo dei giochi da tavolo che si trasformarono da semplici intrattenimenti a strumenti educativi, per insegnare, soprattutto ai più giovani, i principi morali, etici e scientifici.
Nell’Ottocento i giochi da tavolo hanno continuato a
essere, in forme diverse, dei passatempi sia per i nobili e i borghesi
che per i ceti più bassi; nel Novecento questi giochi
si sono ulteriormente sviluppati, diversificandosi nelle categorie che
conosciamo oggi e conoscendo periodi di grande successo e diffusione.
Ancora oggi, i giochi di società sono tra i più amati, perché consentono
di divertirsi in modo semplice con gli amici, spesso imparando anche
cose nuove.
Le principali tipologie di giochi da tavolo
Oggi esistono davvero tante tipologie di giochi da tavolo, tra le quali
si può scegliere in base ai propri interessi e al numero di giocatori.
Vediamo quali sono le più diffuse.
I giochi da tavolo fantasy
I giochi da tavolo fantasy sono quelli ambientati in
universi di fantasia, con creature e personaggi che hanno poteri magici o
speciali. In questa categoria rientrano anche i giochi da tavolo di ruolo,
nei quali ciascun giocatore interpreta un personaggio per raggiungere
gli obiettivi di gioco. L’esempio più famoso di questi giochi è
certamente Dungeons&Dragons.
I giochi da tavolo investigativi
I giochi da tavolo investigativi sono quelli nei quali i partecipanti devono risolvere un mistero, sfruttando gli indizi a loro disposizione. Cluedo
è uno dei giochi più famosi di questa categoria: i giocatori devono
trovare il colpevole del delitto in base agli indizi ottenuti durante la
partita.
I giochi da tavolo di strategia
I giochi da tavolo di strategia sono giochi di solito lunghi e complessi, ma molto coinvolgenti: per vincere e battere gli avversari, infatti, bisogna elaborare una propria strategia di gioco e cercare di anticipare le mosse degli avversari. Tra i giochi più famosi in questa categoria ci sono Risiko e Monopoli,
due grandi classici intramontabili: nel primo lo scopo del gioco è
quello di conquistare un determinato numero di territori con le proprie
armate, mentre nel secondo l’obiettivo è quello di creare un impero
finanziario prima degli avversari.